Abruzzo, il NO dei 5 Stelle allo sviluppo energetico
14 Febbraio 2013
di redazione
I grillini in Abruzzo si fanno sentire, puntando sull’ambiente e facendo rete con il mondo dell’associazionismo e le diverse sigle ecologiste. Il programma del movimento 5 stelle contiene alcuni punti programmatici che a nessuno verrebbe in mente di criticare, come le bonifiche dei siti inquinanti, la salvaguardia dei parchi nazionali abruzzesi e dell’habitat naturale, l’attivazione del nuovo Parco Nazionale della costa Teatina, la crescita che passa attraverso il turismo, e così via.
Qualche spiegazione in più andrebbe offerta per capire come si intende “incentivare” lo sviluppo ecocompatibile (attraverso fondi pubblici?) e naturalmente – per quanto la si possa pensare in modo diverso – c’è l’attuazione del referendum del 2011 sull’acqua pubblica. Fin qui, con i grillini si potrebbe anche ragionare. Quello che invece non appare chiaro nel programma del movimento è come affrontare la questione energetica in un Paese come il nostro, dipendente ancora in larga parte dal gas e che non possiede fonti in grado di soddisfare il fabbisogno interno.
In questo senso i “no” del movimento, no alle ricerche petrolifere, no all’HUB di Snam, no agli elettrodotti, rappresentano una negazione dello sviluppo tecnologico e della costruzione di quelle reti e del sistema di produzione energetico di cui una regione come l’Abruzzo ha bisogno.