Abruzzo. Pool antimafia contro le possibili infiltrazioni

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Abruzzo. Pool antimafia contro le possibili infiltrazioni

20 Aprile 2009

"Oggi ho firmato il provvedimento con cui ho creato un gruppo di lavoro formato da 4 magistrati del mio ufficio, che sono disponibili per analisi e accertamenti preventivi per poter fornire tutto quello che abbiamo a disposizione come conoscenza per evitare che i soldi della ricostruzione post-terremoto in Abruzzo vadano a persone diverse da quelle a cui spettano". A dirlo il procuratore nazionale Antimafia Piero Grasso, durante la conferenza stampa sull’operazione "Viola" dei Carabinieri. "Gli sciacalli nel mondo ci sono e ci saranno sempre ma noi dobbiamo combatterli", ha aggiunto Grasso, secondo cui servirebbe "una white list di ditte che garantiscano la trasparenza nei lavori".

Il procuratore ha poi spiegato che "le modalità operative sono da definire assieme al ministero dell’Interno" e che "i magistrati lavoreranno in collaborazione con i ministeri della Giustizia e dell’Interno e con il procuratore e il prefetto dell’Aquila".

Il ministro per la Funzione pubblica Renato Brunetta è intervenuto, a margine della presentazione del progetto "JumPC", dichiarando: "La magistratura deve fare tutto quello che deve fare per trovare le responsabilità. Magari sarebbe stato opportuno che lo avesse fatto anche prima e non solo dopo". Brunetta ha quindi sottolineato come la mancata azione della magistratura in precedenza faccia "parte dell’umana impotenza per cui il governo deve governare, il presidente del Consiglio deve dare risposte per i finanziamenti e la ricostruzione e la magistratura deve fare il suo mestiere, cioè quello di indagare e individuare le responsabilità. Per questo c’è l’obbligatorietà dell’azione penale".

"La ricostruzione in Abruzzo dovrà obbedire a criteri di efficienza e trasparenza e tutto questo sarà possibile se verrà messo tutto il sistema on line". È l’opinione di Brunetta ,che ha concluso: "Il terremoto è stato una grande occasione per dimostrare un’Italia diversa, l’Italia della Protezione civile che funziona. Adesso il terremoto sia anche l’occasione per dimostrare che si può fare la ricostruzione nella trasparenza e nell’efficienza, cosa che nel passato non si era proprio verificata".

Sulla discussione è intervenuto anche il ministro della Giustizia Angelino Alfano: "Il premier Berlusconi non ha mai detto che i pm potrebbero essere d’intralcio. Il presidente, anche per una sua condivisibile e pienamente gratificante per gli italiani, visione delle cose, pensa al futuro e pensa alla ricostruzione dell’Abruzzo che è la vera emergenza – prosegue il ministro – noi, come governo, abbiamo già dall’indomani del terremoto cominciato a fare funzionare la giustizia in Abruzzo prova ne è stato il processo per direttissima celebrato il sabato di Pasqua nei confronti dei presunti sciacalli".

Ha quindi chiosato: "Abbiamo dato una risposta immediata mettendo a disposizione il servizio giustizia già dal sabato di Pasqua. Speriamo -ha sottolineato- che le indagini siano serie, che siano rapide e che i colpevoli vengano immediatamente individuati".

"Oltre gli scatti con bambini ed anziani usati come oggetti della miglior propaganda del ventennio ed il dispiegamento operoso della protezione civile, oltre questo, i fatti sono a zero. E questo imbarazzo lo spinge a visitare continuamente l’Abruzzo per attirare su di sè i riflettori ma anche per coprire le sempre più chiare responsabilità che emergono giorno per giorno sulla tragedia che ha sacrificato 294 vite umane". Lo dice, in un intervento sul suo blog, Antonio Di Pietro.

"L’Abruzzo non ha bisogno di pacche sulla spalla, foto con anziani e bambini, e lacrime di coccodrillo, ha bisogno di fatti, soldi e giustizia", dice ancora Di Pietro, secondo il quale i finanziamenti si devono trovare "facendo rientrare il referendum nella data dell’election day e magari rinunciando alla realizzazione dell’inutile ponte sullo stretto di Messina". Per il leader Idv, tra l’altro, "le responsabilità in questa tragedia, che ci sono, devono essere individuate subito per rispetto delle vittime e dei loro familiari. Ed il signor Silvio Berlusconi non ci venga a dire che lui preferisce i fatti alle indagini della magistratura, che di colpe ed omissioni non ce ne sono, che è solo fatalità".

Di Pietro conclude: "Signor Berlusconi, venga a confrontarsi in una delle sue sei televisioni, piuttosto che censurare un vignettista. Scelga come moderatore uno a caso dei suoi lacchè di prima serata o uno qualsiasi dei suoi ‘volti nuovi’ della Rai scelti a palazzo Grazioli, io ci sarò".

"Il presidente dell’Ance (Associazione nazionale Costruttori Edili) invoca l’obbligo del fascicolo del fabbricato. Ma si tratta di una posizione ben strana: nessuno impedisce ai costruttori di erigerlo volontariamente, a meno, naturalmente, che non pretendano di scaricare anche questa spesa sugli acquirenti. Quest’ultima intenzione appare per il vero l’unica ragione della richiesta dell’obbligatorietà". Così il presidente della Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani, commenta le dichiarazioni del presidente dell’Ance, Paolo Buzzetti, chiudendo la lunga giornata di polemiche legate alla creazione del pool antimafia che vigilerà sulla ricostruzione.