Abruzzo, pronta la macchina delle Primarie. 50 seggi, 200 volontari

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Abruzzo, pronta la macchina delle Primarie. 50 seggi, 200 volontari

Abruzzo, pronta la macchina delle Primarie. 50 seggi, 200 volontari

27 Novembre 2012

Prima il saluto del Sindaco di Teramo, Maurizio Brucchi, che prende le distanze dai "formattatori" di Cattaneo, poi quello del Presidente della Provincia, Valter Catarra, che torna a parlare di soppressione delle Province, infine l’applauso alla memoria dell’onorevole Antonio Tancredi. Così si è aperto l’evento “Dalle primarie il futuro del Centrodestra” a Teramo, in un’affollatissima Sala San Carlo. A ricordare Antonio Tancredi, il vicepresidente vicario del gruppo Pdl al Senato, Gaetano Quagliariello, ospite sul palco con il governatore della Regione Abruzzo Gianni Chiodi, e con i senatori Filippo Piccone, coordinatore regionale del Pdl, e Paolo Tancredi, coordinatore provinciale.

Al centro degli interventi, non solo le primarie del Centrodestra in programma per l6 dicembre, ma più in generale il futuro della coalizione anche nel “dopo Berlusconi”. Un futuro che non può prescindere dalle persone che si impegneranno in questa opera di cambiamento: «Dobbiamo avere il coraggio di dire loro la verità, che i bei tempi passati non torneranno più, ma soprattutto che si dovranno impegnare in una ‘rivoluzione’ liberista e sussidiaria, dove conteranno tantissimo gli uomini che proporremo» ha spiegato il senatore Quagliariello, mentre il governatore Chiodi ha definito l’appuntamento una «occasione per elaborare i contenuti della nostra politica, che ci permetta di rischiare e di usare coraggio nelle scelte e nel dialogo con i nostri elettori».

Lo stesso governatore abruzzese ha avuto l’occasione di ricordare anche quali siano stati i traguardi del Centrodestra abruzzese alla guida della Regione, in un’opera di risanamento che ha generato, caso unico, l’abbassamento delle tasse e che fa dell’Abruzzo, oggi, un esempio di portata nazionale. Un esempio sottolineato anche dal senatore Piccone, che non ha mancato di sottolineare quale sia stato il ruolo del partito, anche nella capacità di ricomporre le varie anime del Centrodestra e di garantire al Governatore un supporto costante all’insegna di una regola vera di comportamento: «La politica non è solo quella dei Fiorito o dei Lusi o dei ladri, ma è fatta da tante persone perbene che si mettono davvero al servizio». E rispondendo alla domanda del moderatore Antonio D’Amore, che gli ricordava come, qualche settimana fa, in un’intervista avesse ventilato l’ipotesi di non ricandidarsi se le cose non fossero cambiate, lo stesso senatore Piccone ha commentato: «Le cose sono cambiate, queste Primarie ne sono il segnale».

Sul ruolo della politica è intervenuto anche il Senatore Paolo Tancredi che, dopo aver ricordato come «Quando Toto ha cambiato partito (da Pdl a Fli) due mesi dopo le elezioni, e mi pose la questione… io decisi di restare perché credevo e credo ancora in questa idea e nel rispetto del mandato elettorale», ha aggiunto: «Noi dobbiamo esserci, lancio un appello: ci serve impegno, sacrificio, entusiasmo per parlare alla gente che ha creduto in questo partito. E sono tanti cittadini… Siamo stati forse assenti, loro ci aspettano e noi abbiamo il dovere di esserci e far capire che lo spazio politico del Centrodestra è più che aperto». Tancredi ha anche annunciato che è già in moto la macchina organizzativa delle primarie in provincia di Teramo, dove saranno allestiti 50 seggi almeno, con il coinvolgimento di almeno 200 volontari.

Non sono mancati riferimenti alla politica nazionale, e in particolare a Berlusconi. Rispondendo alla domanda del moderatore sul “candidato invisibile” delle Primarie, Berlusconi, il senatore Quagliariello ha spiegato: «Una delle poche certezze che c’é in questo momento nel centro destra è che un personaggio così carismatico come Berlusconi non possa rendersi invisibile alle prossime primarie». Queste primarie, secondo il vicepresidente Vicario, «non sono la soluzione dei problemi ma sicuramente uno strumento utile per dibattere, per mettere in fila le idee, suscitare di nuovo quelle passioni e quella mobilitazione di gente, di chi non vuole arrendersi e far segnare la sinistra a porta vuota». Importante la sottolineatura che il senatore Tancredi ha voluto dare sul “rapporto umano” creatosi all’interno del partito, grazie anche allo stesso Quagliariello: «Quando è venuto in Abruzzo non ci conosceva, il partito attraversava la fase più difficile della sua storia e, anche grazie a Gaetano, siamo riusciti a creare un gruppo, una classe dirigente, una nuova idea della politica che ha dato voce e dignità alla nostra realtà, questo è un patrimonio che non possiamo perdere e sul quale dobbiamo puntare per ripartire».

«Io lo chiamerei Nuovo Pdl» ha poi concluso il senatore Quagliariello «Dobbiamo crederci, un impegno politico puó valere ancora, visto che in Abruzzo ci danno al 23%». Gli fa eco il senatore Tancredi: «Nel Teramano sono sicuro che le nostre siano percentuali anche migliori». Nel chiudere l’incontro, il senatore Quagliariello ha voluto citare Tommaso Moro: “Ho quasi paura, Signore, a dire che mi occupo di politica. Paura, ma non vergogna. Quando ho iniziato a percorrere questa strada, sapevo che non sarebbe stato facile, sapevo che sarei stato esposto a critiche, e sapevo anche che non avrei risolto tutti i problemi del mio paese. Ero un ottimista, con i piedi per terra con tanti sogni in tasca e il proposito di non scendere a compromessi. Mai. Oggi sono lo stesso uomo, ma ho paura perché quello del politico è un lavoro che puzza d’inganno, un servizio in sospetto di furto. Eppure so che non è così. Non è così per tutti. Lo so per me e per tanti – alleati avversari – che senza apparire, senza fare carriera, senza succhiare privilegi, le mani se le sono consumate ma non sporcate. Ho paura perché il nome della politica è infangato ogni giorno e il bene comune ha lasciato il posto all’interesse privato, all’arrivismo di piazza, al consenso usa e getta. Forse anche tu, Signore, sospetti di me? Credo di no. Tu mi scruti e mi conosci. Sai distinguere i cuori e non confondi il bene col male. Per questo, con fiducia e significativo rimasuglio di ottimismo, ti chiedo di farmi vincere non le elezioni, ma la tentazione di arrendermi. Donami il tuo coraggio, Signore, per mettermi al servizio dei fratelli. Anche oggi. Anche domani. Fino a quando tu vorrai».