Abusivismo. Mazzette in cambio del silenzio, 15 persone in manette

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Abusivismo. Mazzette in cambio del silenzio, 15 persone in manette

25 Ottobre 2010

A Torre del Greco (Napoli) esisteva un’organizzazione criminale capace di lucrare sulla realizzazione di opere abusive. Mazzette in cambio del silenzio, insomma. È la convinzione dei magistrati della Procura di Torre Annunziata emersa da un’inchiesta che ha portato oggi all’emissione di quindici ordinanze di custodia cautelare, otto eseguite in carcere e sette ai domiciliari.

Destinatari alcuni agenti di polizia municipale della sezione Antiabusivismo, tecnici comunali ma anche due consiglieri comunali e un impiegato della Capitaneria di porto di Torre del Greco. Sono quattro, invece, i divieti di dimora che hanno riguardato tra gli altri due imprenditori e un altro vigile urbano. In manette sono finiti gli agenti Enrico Sorrentino, Giuseppe Mazzella, Emilio Di Cristo, Francesco Di Maio, Ferdinando Formicola e Pasquale Migliozzi e i dipendenti comunali Enrico Bianco e Ciro Pagliuso.

Tra le sette persone ai domiciliari ci sono anche il consigliere comunale del Pdl e presidente della commissione consiliare al Lavoro, Vincenzo Maida; il consigliere di opposizione (ex Pd e attualmente nel Gruppo Misto) e presidente della commissione consiliare alla Trasparenza, Antonio Donadio; il segretario di quest’ultimo organismo, Ciro Mennella; Antonio Alfieri, dipendente della Capitaneria di Porto. Secondo gli inquirenti, l’associazione per delinquere avrebbe avuto a capo Enrico Sorrentino (che al Comune di Torre del Greco ricopre anche la funzione di cerimoniere dell’ente), uno dei vigili «storici» della sezione Antiabusivismo nella città vesuviana. I reati contestati agli otto arrestati sono anche di concussione, corruzione e abuso d’ufficio.

Nell’inchiesta è finito anche il sindaco, Ciro Borriello, indagato con l’accusa di abuso d’ufficio per un solo episodio rilevato. Il primo cittadino fino a questo pomeriggio però ha escluso di avere ricevuto avvisi di garanzia: "Sono al corrente – ha dichiarato il primo cittadino – di essere citato negli atti giudiziari ma finora ignoro i motivi dell’eventuale mio coinvolgimento". In tutto sono 44 le persone indagate a vario titolo. Tutto nasce da una denuncia presentata lo scorso anno dal comandante del corpo di polizia municipale torrese, Andrea Formisano, relativa ad un verbale per un abuso edilizio contestato al consigliere comunale Vincenzo Maida, verbale che sarebbe improvvisamente "sparito".

Si sarebbe trattato – si legge dagli atti giudiziari – della constatazione della realizzazione di un gazebo sul balcone dell’abitazione del rappresentante del Popolo delle Libertà. Da allora – siamo nel giugno del 2009 – fino ai giorni nostri gli agenti di polizia municipale hanno effettuato una serie di indagini avvalendosi anche di intercettazioni telefoniche e ambientali. Risalendo di fatto a quella che ritengono a tutti gli effetti una organizzazione a delinquere i cui componenti avrebbero chiuso gli occhi su abusi edilizi perpetrati sul territorio di Torre del Greco, comune in piena zona rossa del Vesuvio (quella considerata più a rischio in caso di eruzione), in cambio di mazzette.

Il coinvolgimento dell’altro consigliere comunale nella vicenda risale invece alla presunta falsa attestazione di una presenza in commissione Trasparenza dello stesso Maida il 22 ottobre del 2009.