Acconciatura libera
25 Gennaio 2007
di redazione
Acconciatori, estetisti, facchini, disinfettatori, guide turistiche,
benzinai, gestori di sale cinematografiche, attenzione! Adesso tocca a
voi. Pensavate di starvene acquattati nei vostri privilegi, di poter
impunemente attentare allo sviluppo e alla competitività del paese?
Niente da fare: arrendetevi! Il governo vi ha scovati e presto la sua
mannaia liberalizzatrice si abbatterà sul vostro capo.
La fase due comincia con voi e saranno lacrime sangue. Per un
momento, noi sinceri liberali e avidi liberalizzatori, avevamo perso la
speranza: pensavamo che Prodi si sarebbe arreso davanti all’arroganza
dei poteri forti, ai santuari delle corporazioni, al grande capitale
protetto.
L’avevamo sottovalutato: dando mano libera a Bersani, il governo
prepara una grande rivoluzione di libertà: barba e capelli anche di
lunedì.
Se poi anche Rutelli dovesse sfondare le ultime resistenze
corporative e portare le liberalizzazioni verso vette mai attinte ci
potremo portare a casa la targa dell’auto e sceglierci l’autolinea
regionale che più ci aggrada. Senza contare l’estrema frontiera di una
authority per i trasporti pubblici.
Certo la battaglia è ancora lunga: restano da sconfiggere categorie
ben più agguerrite e perniciose. A quando, caro Prodi, la tanto attesa
liberalizzazione degli spazzacamini, degli ombrellai, degli arrotini e
dell’infame monopolio dei caldarrostari?