Adozioni gay, scontro tra Costa e Cirinnà. Referendum farà chiarezza su “sentenze creative”

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Adozioni gay, scontro tra Costa e Cirinnà. Referendum farà chiarezza su “sentenze creative”

14 Maggio 2016

Il ministro per gli Affari Regionali con delega alla famiglia, Enrico Costa, interviene su unioni civili, stepchild adoption e magistratura: “Non puo’ rientrare dalla finestra quanto uscito dalla porta: fino ad oggi la giurisprudenza ha dato delle interpretazioni creative colmando un vuoto normativo che non c’e’ piu'”, dice il ministro aspettandosi di “vedere chiusa quella fase”.

In realtà, grazie al comma 20 inserito nel maxiemendamento voluto dal Pd e accettato dai suoi alleati di maggioranza nella legge unioni civili (“resta fermo quanto previsto e consentito in materia di adozione dalle norme vigenti”), si lascia alla magistratura la decisione, e nelle ultime settimane sono già arrivate le prime sentenze che aprono ad adozioni gay e utero in affitto.

Era prevedibile che l’ambigua legge Renzi-Alfano-Verdini riaprisse le contraddizioni interne alla maggioranza che l’ha votata, salvo poi definirla, come ha fatto Renzi, una legge storica per il Paese. Tanto è vero che Monica Cirinnà, citando la riforma appena approvata, precisa che sulle adozioni gay i magistrati continueranno a decidere in base alla legge vigente sulle adozioni. Tanto più che Renzi ha fatto sapere che la stepchild non potrebbe essere affrontata dal governo in questa legislatura, mancando i numeri parlamentari.

“La polemica sulla stepchild adoption divampata tra il ministro Costa e la senatrice Cirinna’ la dice lunga sulla pericolosa ambiguita’ che c’e’ nella maggioranza su questi temi al punto che persino un ministro, che in Consiglio ha autorizzato la fiducia non e’ in grado di garantire dove la deriva anti-famiglia si fermera’”, dice il senatore di Forza Italia, Lucio Malan.

“Noi invece ribadiamo il no a queste unioni civili che in realta’ sono matrimoni omosessuali camuffati e dieci volte no all’utero in affitto e a quei magistrati che ritengono di essere al di sopra della legge autorizzando e premiando questa pratica aberrante. Noi siamo dalla parte della famiglia, siamo per un ragionevole riconoscimento anche per le coppie dello stesso sesso, ma contro l’ideologia che vuole frantumare la famiglia”.

Secondo Maurizio Gasparri: “Che in materia di adozioni per coppie gay ci sia stata una giurisprudenza creativa e discutibile non c’e’ alcun dubbio. Ma il ministro Costa apra gli occhi. La legge che anche lui ha votato non si limita, come sarebbe stato comprensibile, a regolamentare alcuni diritti delle persone omosessuali, ma apre la strada a una moltiplicazione delle sentenze creative in materia di adozioni gay”.

“Lo ricorda la stessa Cirinna’ citando il comma 20 dell’articolo unico della legge, che e’ stato inserito proprio per facilitare le sentenze che aiutino coloro che comprano bambini da donne disperate. Ed e’ proprio per questo che abbiamo costituito un ampio e trasversale comitato per l’abrogazione non dell’intera legge unioni civili, ma di quelle parti che aprono la strada alle adozioni gay e alla compravendita di bambini”.

“Questo e’ il vero obiettivo di questa legge e la Cirinna’ stessa sa benissimo che in Parlamento ci sono persone che hanno fatto ricorso all’utero in affitto e che hanno sborsato soldi per avere a disposizione un bambino. I figli non si comprano. Per questo serve un referendum, per cancellare il comma 20 e impedire che la giustizia sia messa al servizio dei trafficanti di bambini”.