Adozioni, Orlando: “Azione giudici non comprimibile”. Col comma 20 stepchild con sentenze
16 Maggio 2016
“Non è nostro compito dire come devono intervenire i magistrati con le sentenze. Siamo noi a chiedere con la legge ai giudici di svolgere la loro attività interpretativa, che non è comprimibile”. Essendo al centro l’interesse del minore, “la legge chiede ai magistrati di apprezzare il caso concreto”. È la riflessione del ministro della Giustizia Andrea Orlando, che ha risposto ad alcune domande sulla legge sulle adozioni davanti alla Commissione Giustizia.
Alcuni dei quesiti riguardavano anche la stepchild adoption. Tema di scontro, ieri, tra la senatrice Pd Cirinnà e il ministro Costa. “Non c’è una ricetta che possa valere una volte per tutte”, “non ci può essere una definizione a priori soprattutto perché al centro c’è l’interesse del minore e la continuità affettiva” afferma Orlando.
La precisazione del ministro però non convince il capogruppo di Area Popolare alla Camera, Maurizio Lupi: “Il ministro della Giustizia dice una cosa ovvia, non si capisce perche’ la dica, o gliela si voglia far dire, in polemica, con il suo collega ministro della Famiglia Enrico Costa”.
“Nelle adozioni il giudice considera sempre il caso concreto, quindi interpreta la legge applicandola al singolo su cui deve decidere, ma non e’ creatore della legge, non e’ di fronte al vuoto e non decide in base a criteri solo ed esclusivamente suoi. C’e’ un perimetro, ci sono criteri, parametri, che il Parlamento ha definito e ai quali il giudice si deve attenere. Ci sono limiti che non puo’ valicare”, dice Lupi.
Un botta e risposta che dimostra quanto sia contraddittoria la maggioranza che ha di recente votato alla Camera la contestatissima legge sulle unioni civili.
“Noi siamo convinti che la legge sulle unioni civili apra le porte all’equiparazione delle unioni civili con il matrimonio e favorisca la stepchild adoption per le coppie omosessuali”, ha detto ieri in un’intervista al Corriere della Sera il senatore Gaetano Quagliariello, presidente del movimento ‘Idea’. “Il comma 20 del testo di legge sulle unioni civili – osserva Quagliariello – di fatto sta accelerando le sentenze creative su questa materia. Dopo l’approvazione del ddl al Senato, ce ne sono state ben cinque in un mese”.
“Ora Renzi, dopo aver calpestato le garanzie impedendo che in Parlamento venisse discusso e votato anche un solo emendamento, ha pure dato la delega sulle adozioni alla ministra Boschi che l’altra sera era in piazza a festeggiare le unioni civili”. “Se sarà lei a occuparsi delle adozioni, e non il ministro della Famiglia, già si capisce cosa ha in mente Renzi”.
“Anche noi – afferma ancora Quagliariello – siamo a favore dei diritti patrimoniali e di assistenza. Ma non possiamo accettare in silenzio la parte del fragile compromesso raggiunto da Renzi e Alfano, con i tanti rinvii tra unione civile e matrimonio e l’appiglio per le sentenze creative sulle adozioni“. “Ecco – conclude Quagliariello -, il referendum è la risposta minima a tutto questo”, ha detto Quagliariello ricordando il referendum abrogativo della legge sulle unioni civili, annunciato la scorsa settimana dai parlamentari del centrodestra, nel caso il presidente Mattarella dovesse firmare la legge Renzi.
“E’ una legge fatta male”, ha detto anche Matteo Salvini della legge sulle unioni civili, “e invito i sindaci, a prescindere dal loro colore politico, a non applicarla perché è l’anticamera delle adozioni gay che secondo me sono una follia e tantissimi omosessuali che conosco non sono d’accordo con queste pagliacciate politicizzate ma vorrebbero semplicemente lavorare un po’ di più e stare tranquilli un po’ di più”.
“Quindi invito chiunque si senta di farlo a non applicare una legge sbagliata che vedrete nei prossimi mesi che casino porterà nei tribunali”.