Adozioni. Si è svolto il seminario sull’accordo Italia-Russia

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Adozioni. Si è svolto il seminario sull’accordo Italia-Russia

17 Aprile 2009

Secondo il premier, Silvio Berlusconi, l’accordo tra Italia e Federazione Russa in materia di adozioni rappresenta "un’ulteriore conferma dell’amicizia" tra i due Paesi. La dichiarazione arriva con un messaggio ai partecipanti al seminario italo-russo sulle adozioni internazionali, conclusosi oggi a Roma con una festa che ha visto la partecipazione delle autorità italiane e russe e di tante famiglie adottive.

Berlusconi ricorda lo "storico accordo firmato a Mosca il 7 novembre scorso tra Italia e Federazione Russa nel quadro del Vertice bilaterale annuale" tra i 2 Paesi, "il primo sottoscritto dalla Russia con un Paese terzo" e che "rappresenta un modello di riferimento per i futuri accordi che la Federazione Russa concluderà con altri Paesi in materia di adozioni internazionali".

Infine, il premier ringrazia "le 3.290 famiglie italiane che dal novembre 2000 (quando furono avviate le adozioni italiane di bambini russi, ndr) ad oggi hanno adottato con grande amore quasi 4.000 bambini russi" ed esprime apprezzamento per la "nobile attività a tutela e sostegno dell’infanzia" sostenuta da parte delle autorità russe e del sottosegretario Carlo Giovanardi, che ha la delega in materia di adozioni. Un’attività che, secondo Berlusconi, "rappresenta l’ennesima testimonianza di quanto grande sia il cuore di noi italiani".

Lo stesso Giovanardi ha poi tenuto a precisare, a margine dell’incontro con il viceministro russo dell’istruzione e della scienza, Yury Petrovich Sentyurin: "Grazie all’accordo con la Federazione Russa, speriamo che i tempi delle adozioni di bambini russi si riducano a pochi mesi dal decreto di idoneità delle coppie".

"Un accordo – ha proseguito il sottosegretario che ha la delega alle adozioni ed è anche presidente della Commissione Adozioni Internazionali – che semplificherà le procedure per adottare i bimbi di quel Paese". Le procedure finora presentavano un iter piuttosto lungo e complesso, a tsetimoniarlo all’incontro sono state alcune famiglie che hanno adottato bambini russi.

Il viceministro russo russo ha quindi spiegato che l’accordo tra Italia e Federazione Russa, firmato nel novembre 2008 e già ratificato dall’Italia il 18 febbraio scorso, sarà probabilmente ratificato dal Parlamento russo nella sessione primaverile, quindi prima dell’estate.

Petrovich Sentyurin ha voluto ringraziare personalmente il Governo e il Parlamento italiani "per il lavoro straordinario e costruttivo che ha preceduto la firma dell’accordo" tra i due Paesi, accordo che ha definito "storico". Nel suo discorso, Sentyurin ha detto che quella delle famiglie italiane che hanno adottato bambini russi è "una grande missione umanitaria".

"Sappiamo – ha aggiunto – che per le famiglie italiane i bambini hanno una grande importanza". Il viceministro ha quindi sottolineato come le facce presenti all’incontro, sia quelle dei genitori che dei bambini, esprimevano "felicità" e ha definito questo "il risultato dell’animo buono delle famiglie italiane ma anche del lavoro costruttivo del Governo italiano in questi anni".

Per far capire la portata dell’accordo occorre raccontare le storie delle famiglie italiane, c’è chi ha atteso meno di un anno, ma la maggior parte di quelle che hanno adottato un bambino russo ha dovuto attendere anni, fino a 5 e addirittura 6, per poter portare a casa il figlio. Stamani, una folta rappresentanza proveniente da tutta Italia delle oltre 3.000 famiglie italiane che dal novembre 2000 hanno fatto questa scelta era presente a Roma.

La signora Stefania, che ne ha adottati 3 (tutti fratelli), ha aspettato 5 anni. "È stata una procedura molto lunga e farraginosa – ha rivelato – e anche molto costosa". Quanto? "Ben 27 mila euro". La signora Maria Rosa ne ha adottato uno, una bimba che oggi ha 10 anni, e ha subito la stessa trafila e gli stessi problemi. "È passato più di un anno da quando ho conosciuto mia figlia a quando ho potuto portarla in Italia" ha lamentato. E anche lei ha speso una cifra considerevole: 20 mila euro.