Afghanistan. Auto non si ferma all’alt dei militari italiani, muore 13enne
03 Maggio 2009
di redazione
Una bambina afgana di 13 anni è morta oggi in un incidente che ha visto coinvolta una pattuglia di militari italiani. Lo ha reso noto il comandante del contingente, il generale Rosario Castellano. L’incidente, secondo quanto riferito dal generale, è avvenuto alle 11 locali, a quattro chilometri da campo Arena, il quartier generale del Regional Command West.
Una pattuglia di militari italiani – che fa parte dei cosiddetti Omlt (Operation mentoring laison team), le squadre di addestramento dell’esercito afghano che opera nella zona di Herat – , composta da tre mezzi che stava procedendo lungo la strada, ha incrociato un’autovettura civile, una Toyota Corolla bianca, che procedeva in senso opposto a forte velocità. Sono state attuate tutte le procedure di avvertimento previste in questi casi, ma l’automobile non si è fermata: sono stati esplosi infine un colpo in aria, uno sull’asfalto e uno sul cofano della vettura.
Il generale Castellano, parlando con i giornalisti al seguito di una delegazione parlamentare giunta ad Herat proprio nel momento in cui si stava accertando la dinamica l’incidente, ha tenuto a ribadire che i militari hanno attuato tutte le procedure di segnalazione previste, a cominciare dai segnali luminosi e proseguendo con colpi di avvertimento. Infine, hanno fatto fuoco sul vano motore. Dal comando del contingente viene, inoltre, sottolineato che il tipo di vettura Toyota Corolla è uno di quelle maggiormente segnalate come autobombe.
Solo successivamente si è venuto a sapere che una bambina che si trovava a bordo è morta, mentre sono rimaste ferite tre persone, tra cui la madre, il padre e un uomo che era anche lui a bordo della Toyota. Sono in corso accertamenti, ha detto il generale Castellano, per accertare le modalità dell’incidente e le cause della morte della bimba. Il generale ha poi spiegato che incontrerà i familiari della bambina e il Governatore di Herat.
Nel frattempo, la procura di Roma ha reso noto d’aver aperto un fascicolo per chiarire le circostanze della vicenda. Gli accertamenti sono coordinati dal pm Pietro Saviotti. La procura sta seguendo la vicenda e acquisendo notizie.
Il ministro degli Esteri Franco Frattini ha appreso con "profondo sgomento" la notizia del tragico incidente, che ha visto coinvolto un contingente italiano, avvenuto questa mattina nei pressi di Herat che ha causato la morte di una bambina afghana e il ferimento di altre tre persone. Frattini, si legge in una nota, esprime il suo profondo dolore per il destino di vittime innocenti di una tragica situazione che, purtroppo, estremisti e terroristi hanno creato in quel Paese, e la sua piena solidarietà alle famiglie delle persone ferite.
L’impegno italiano in Afghanistan resta rivolto a ristabilire la stabilità e la sicurezza della regione a vantaggio del benessere della popolazione civile afgana. "L’Italia continuerà con i suoi valorosi soldati impegnati nella missione di pace a garantire alla popolazione civile afghana le condizioni di massima sicurezza", afferma ancora il titolare della Farnesina.
Anche il ministro della Difesa Ignazio La Russa ha espresso il suo "profondo dolore e rammarico per quanto accaduto. Sono purtroppo le terribili evenienze che non possono essere mai escluse quando si opera in un teatro così difficile e pericoloso". "Sono certo – sottolinea La Russa – di interpretare anche il dolore dei soldati italiani e la loro vicinanza ai familiari della povera bambina. Dico questo a prescindere, prima di aver conosciuto nei dettagli la dinamica dell’evento luttuoso, perché in questi casi il sentimento di amarezza e di dolore prevale su tutto".