Afghanistan, confusione dell’Udc sul rifinanziamento
22 Marzo 2007
di redazione
Se alle 15.14 per il leader dell’Udc, Pierferdinando Casini, votare sì al rifinanziamento della missione in Afghanistan era “un atto dovuto”, poco dopo, alle 15.46, il vice presidente del Senato, Mario Baccini, lo smentisce affermando che il gruppo dell’Udc non ha ancora deciso come votare.
Questo balletto di dichiarazioni contrastanti rivela la confusione che regna nel partito con l’approssimarsi della votazione sul rifinanziamento. Dopo aver sostenuto per settimane le ragioni del sì, gli strascichi della vicenda Mastrogiacomo hanno spinto parte dell’Udc a una maggiore cautela. “Prima le parole di D’Alema sull’avvicinarsi degli scontri in Afghanistan nella zona dove opera il contingente italiano, ora le dichiarazioni degli Usa e della Nato contro le decisioni del governo italiano di trattare con i terroristi. Non si può certo sostenere – dice Baccini – che lo scenario non sia mutato da quando si è votato alla Camera”. “Certo – aggiunge l’esponente dell’Udc – è assolutamente necessario far sentire ai nostri militari impegnati in Afghanistan il sostegno del Parlamento, ma è altrettanto necessario garantire ai nostri militari di difendersi in modo adeguato. E anche di questo il Parlamento tutto dovrebbe preoccuparsi, maggioranza compresa”.