Afghanistan. Croce Rossa: “Vittime civili in crescita del 40%”
15 Aprile 2010
di redazione
Il numero di civili uccisi o feriti da bombe confezionate artigianalmente nel sud dell’Afghanistan è aumentato del 40 per cento nei primi mesi dell’anno. Lo ha riferito la Commissione internazionale della Croce Rossa, secondo la quale "il numero dei pazienti curati da questo tipo di ferite in gennaio e febbraio è aumentato dal 30 al 40 per cento se paragonato allo stesso periodo del 2009".
I feriti sono aumentati in modo significativo dopo l’inizio delle operazioni compiute su larga scala nella regione dagli eserciti afghano e Nato, ha detto la Croce Rossa. Le forze di sicurezza hanno ripetutamente accusato i talebani di usare bombe artigianali per combattere le forze della coalizione. Queste hanno bonificato la zona di Marjah dalla presenza dei militanti, ma secondo i militari sono necessari mesi prima che gli alleati possano rimuovere tutti gli esplosivi presenti su strada. Queste, spiegano le fonti della Croce rossa, "stanno impedendo il ritorno alla normalità".
Le autorità provinciali e i residenti a Kandahar hanno denunciato di recente che è aumentato il numero di nuove bombe collocate dai militanti nella provincia contro le truppe alleate. Le forze afghane e della Nato hanno in programma di entrare in estate nelle aree guidate dai talebani con 10mila nuovi militari. Questi fanno parte degli ulteriori 30mila soldati statunitensi che Washington ha deciso di inviare in Afghanistan a dicembre. I deputati e i rappresentanti del governo afghano hanno espresso i loro timori circa un aumento delle vittime civili con l’inasprirsi dell’offensiva. Più di 2.400 civili sono rimasti uccisi nel Paese l’anno scorso, secondo stime Onu.