Afghanistan, governo invia nuovi mezzi e personale

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Afghanistan, governo invia nuovi mezzi e personale

15 Maggio 2007

Questa mattina il ministro Parisi, davanti alle commissioni Esteri di Camera e Senato, ha annunciato l’invio di “5 elicotteri Mangusta, 8 veicoli corazzati Dardo, 10 veicoli
blindati Lince, per assicurare tutte le misure
necessarie per fare operare al meglio e nella massima sicurezza” le truppe italiane in Afghanistan.
Il ministro ha anche precisato che insieme ai nuovi mezzi “verranno
inviati in Afghanistan gli equipaggi e il personale di supporto
tecnico e logistico, per un complesso di circa 145 militari”. L’operazione costerà all’Italia “25,9 milioni di euro, di cui 7,2 milioni una
tantum per le predisposizioni, i trasporti e le infrastrutture
logistiche in Teatro, e 18,7 milioni di costi ricorrenti, per un
periodo di circa 7 mesi, fino al 31 dicembre 2007”. A conclusione del suo intervento Parisi ha precisato che “le decisioni assunte non
alterano in alcun modo la natura della partecipazione del
nostro contingente alla missione Isaf, tanto meno, le finalità
ultime della nostra presenza”. I nuovi mezzi “permetteranno peró
di migliorare le capacità di esplorazione, la mobilità e la
protezione, quindi sicurezza attiva e passiva, delle nostre
truppe”.

Subito pronti i commenti dell’opposizione, che con La Russa affermano: “Meglio tardi che mai. Anche se
tardiva, la decisione del ministro Parisi va nella direzione
più volte richiesta da Alleanza Nazionale in Parlamento. Dicevamo il vero quindi quando
fortemente contestati dalla sinistra, consideravamo
indispensabili più mezzi per i nostri soldati in Afghanistan
che debbono potersi difendere dagli attacchi dei terroristi
senza diventare vittime sacrificali per responsabilità delle
istanze pacifiste più radicali. L’invio dei nuovi mezzi conclude il capogruppo di AN – e
il rafforzamento del contingente, consentirà ai nostri ragazzi
in divisa di onorare in condizioni di maggior sicurezza
l’impegno di lotta attiva contro il terrorismo e garantire al
popolo afghano prospettive di vita migliori”.