Afghanistan, liberati tre ostaggi sudcoreani
29 Agosto 2007
di redazione
Sono state liberate questa mattina dai talebani tre civili
sudcoreane, parte dei diciannove ostaggi rapiti lo scorso 19 luglio nel sud
dell’Afghanistan.
Le donne sono state consegnate dal mediatore, Haji Mohammad
Zahir, a emissari del Comitato Internazionale della Croce Rossa. La notizia è
stata confermata da un portavoce dell’organizzazione umanitaria, Craig Muller,
che ha precisato che al momento le tre prigioniere si trovano in un’auto per raggiungere
Ghazni, il capoluogo regionale.
Al momento del rilascio le tre sudcoreane indossavano i
tradizionali veli islamici, che coprivano loro il capo, e piangevano per la
tensione e lo sfinimento, malgrado la riguadagnata libertà. Due componenti
maschili del gruppo intanto sono stati trucidati separatamente durante la
detenzione dai Talebani. Invece come “gesto di buona volontà” verso Seul i
miliziani avevano rilasciato due donne gravemente malate.
“Una delle tre donne ha parlato al telefono con la madre e
il padre”, ha raccontato Zahir, uno sceicco molto conosciuto nella zona. Ed ha
aggiunto: “Stanno tutte bene, ma sono molto stanche”.
In cambio del rilascio, il gruppo di talebani ha ottenuto
dalle autorità della Corea del Sud l’impegno a ritirare per intero
dall’Afghanistan, entro la fine dell’anno, il loro contingente, ritiro peraltro
già in programma. Per la stessa scadenza, inoltre, gli insorti hanno preteso anche
la cessazione nel loro Paese di tutte le attività degli enti umanitari
sud-coreani. Gli enti hanno accettato questa condizione, annunciando di aver
iniziato a richiamare i rispettivi dipendenti.