Afghanistan, Mauro parla alla Camera ma il Parlamento è assente (giustificato)
12 Giugno 2013
Vergogna. Il ministro Mario Mauro parla alla Camera sull’assassinio del maggiore Giuseppe La Rosa in Afghanistan. Ma a sentirlo ci sono solo qualche dozzina di deputati, proprio qualche. Si ciancia un giorno sì e l’altro pure sulla centralità del parlamento, su quanto sono importanti le Camere, sul rispetto della nostra Costituzione, parole, parole, parole, poi il ministro riferisce sulla nostra missione e la politica se ne frega, con la presidente Laura Boldrini, ve la ricordate la giustificazione che si portava alla signora Maestra?, e spiega che molti parlamentari sono impegnati nelle Commissioni. Questa è la Difesa per i politici eletti, menefreghisti trasversali. Queste sono questioni della sicurezza nazionale, ma che stai a di’?, parlamo de Iva e scontrini fiscali. Questa è la classe politica, che probabilmente in gran parte ignora quali sono le nostre missioni all’estero, di che si parla quando si blatera sui tagli alle spese militari, salvo poi ricordarsene in zona Cesarini, pro o contro gli F35, o spellandosi le mani nel momento del lutto per quei "bravi ragazzi" italiani morti e il nazionalismo di serie z che li saluta. Per fortuna Mauro, con amarezza, ha detto le cose che volevamo sentire: resteremo in Afghanistan fino alla fine della missione e anche dopo, continuando affiancamento e addestramento delle forze locali. Molto peggio sarebbe andata se fosse arrivato il governo del cambiamento, magari appoggiato dai "cittadini" pentastellati: quelli sempre pronti a ritirarsi in una ossessione piccolo-protezionista, a tagliare invece di capire a cosa serve la spesa militare, come può influire sul mondo del lavoro, sulla ricerca e la innovazione tecnologica, e tante altre cose che comunque i parlamentari rifuggono. Per cui cianciate pure sul parlamentarismo, chi lo difende molto spesso poi non lo pratica neppure.