Afghanistan. Medici fucilati, l’Ong smentisce attività di proselitismo
07 Agosto 2010
di redazione
"L’International Assistance Mission è un’organizzazione cristiana e lo è sempre stata. Lavoriamo in Afghanistan dal 1966 sotto ogni tipo di regime ma noi non distribuiamo nessuna Bibbia, questa è una falsità". Lo sostiene Dirk Frans, direttore esecutivo della Iam, l’ong per la quale lavoravano gli 8 medici uccisi fra mercoledì e ieri nella provincia nord-orientale di Badakhshan in Afghanistan.
Frans ribatte così alle accuse da parte dei talebani che hanno rivendicato la strage sostenendo che i volontari dell’organizzazione facevano proselitismo o conducevano attività missionarie.
L’Iam è un’organizzazione umanitaria cristiana che opera in Afghanistan dal 1966, tra le prime ad arrivare nel Paese asiatico. la sua specializzazione è l’oftalmologia. La sede centrale dell’organizzazione è a Kabul, ma i volontari che vi lavorano sono dispiegati anche in altri centri a Herat, Mazar e Kandahar.
Ogni anno 250 mila persone vengono curate. L’ong svolge anche programmi di carattere educativo e altri progetti sanitari. "Registrata ufficialmente a Ginevra come associazione senza fini di lucro, l’ong ha sede a Kabul", ha precisato il segretario del Consiglio di amministrazione Gerard Bourgeois. Tra i donatori, alcuni comuni svizzeri e diversi governi come quello afghano, giapponese e finlandese.
Intanto, si diffonde la paura tra le altre Ong che operano nel Paese. Quelle italiane sono 5 e svolgono progetti umanitari per la popolazione. Si tratta di Cesvi, Gvc, Aispo, Intersos ed Emergency. Al momento gli operatori italiani che si trovano nel paese sono stimati fra i 10 e i 15. In gran parte, infatti, i progetti sono realizzati insieme a personale e partner locali e l’apporto degli italiani, di solito, è concentrato sul coordinamento.