Afghanistan. Ong medici uccisi, opera di combattenti “esterni”
12 Agosto 2010
di redazione
L’ong cristiana International Assistance Mission (Iam), di cui facevano parte i dieci medici e volontari umanitari uccisi nel nord dell’Afghanistan, ritiene che si sia trattato di un’imboscata di "combattenti non del posto", e non di banditi come inizialmente creduto. Lo scrive il Times.
Sei americani, una britannica, un tedesco e due afghani sono stati assassinati in una zona remota della provincia di Badakhshan. I primi rapporti dicevano che il gruppo era stato rapinato, facendo pensare a banditi e non a guerriglieri. L’attacco è stato poi rivendicato dai talebani. "Le nostre indagini suggeriscono che gli omicidi non sono stati motivati dalla rapina, come inizialmente detto. Ora riteniamo che si sia trattato dell’attacco opportunistico di un gruppo di combattenti non del posto", ha detto Dirk Frans, direttore della Iam. L’espressione "non del posto" lascia pensare a infiltrati dal vicino Pakistan, sottolinea il quotidiano.