Afghanistan. Raid Usa nell’ovest fa strage di civili, oltre cento le vittime
06 Maggio 2009
di redazione
Sarebbero oltre cento i morti e decine le case rase al suolo. Secondo quanto riferito dal portavoce della Croce Rossa Jessica Barry, e confermato dalla stessa polizia afghana e dalle autorità di governo, è stato distrutto un intero villaggio nella provincia di Farah, in Afghanistan.
Nazir Khetmat, capo del consiglio della provincia di Farah, ha detto che al momento gli abitanti dei villaggi hanno portato i corpi di trenta civili uccisi all’ufficio del governatore nel capoluogo di provincia, per dimostrare il numero di vittime della battaglia e degli attacchi aerei.
"La gente mi ha riferito che i talebani li hanno usati come scudi per proteggersi dalle forze afghane e statunitensi", ha spiegato Khelmat. Tra le macerie, infatti, la stragrande maggioranza dei corpi appartiene a donne e bambini. Secondo il governatore nello scontro sarebbero rimasti uccisi più di 50 civili. Il dirigente ha detto che funzionari si recheranno domani sul posto, nel distretto di Bala Boluk, per avviare un’indagine.
"Sulla base dei rapporti che abbiamo ricevuto in Parlamento dai residenti e le autorità provinciali oltre 100 abitanti dei villaggi, compresi donne e bambini sono rimasti uccisi", ha detto il deputato della provincia di Farah Mohammad Musa Nasrat. E il collega Obaidullah Hilali ha aggiunto che il bilancio delle vittime può salire ancora "perché molte persone sono ancora sotto le macerie delle case distrutte".
"Posso confermare che più di 100 non combattenti sono stati uccisi nel corso di un’operazione nella provincia di Farah", ha detto il capo della polizia Adbul Ghafar Watandar che in un primo tempo aveva parlato di 30 civili uccisi. In un secondo momento, lo stesso capo della polizia, ha precisato che tra nel bilancio totale delle vittime rientrano anche dei guerriglieri uccisi durante i raid.
Ufficiali afghani hanno detto che la battaglia era cominciata ieri dopo che militanti talebani avevano giustiziato tre ex impiegati governativi nell’area e occupato villaggi. Le forze afghane erano subito intervenute, appoggiate da aerei Usa.
Proprio oggi il presidente afghano Hamid Karzai ha parlato dei rapporti tra l’Afghanistan e gli Stati Uniti. "Nonostante tensioni negli ultimi tempi su come gestire le operazioni militari, ha affermato Karzai, le basi del rapporto tra i due paesi sono forti". Le dichiarazioni giungono alla vigilia di un vertice alla Casa Bianca al quale prenderà parte anche l’omologo pachistano Asif Ali Zardari.
Karzai ha tenuto una conferenza a Washington davanti alla platea del think tank Brookings, per ripercorrere il cammino del suo paese negli anni successivi alla caduta del regime dei talebani, e per tracciare le prospettive future. Con gli Usa ci sono tensioni, aggravate da casi di bombardamenti e attacchi in cui sono rimasti uccisi civili, ma secondo il presidente "le fondamenta di questo rapporto sono molto, molto forti".
Questa mattina il Congresso degli Stati Uniti ha poi dato il primo via libera al rafforzamento della presenza di veicoli blindati in Afghanistan. Una commissione della Camera ha approvato uno stanziamento di 4,8 miliardi di dollari destinato ad aumentare la protezione delle truppe dagli attentati sulle strade afghane.
Se il provvedimento verrà confermato dal Congresso nei suoi vari passaggi, Washington spenderà così 2 miliardi in più di quanto aveva inizialmente previsto il Pentagono per un nuovo modello di mezzo corazzato MRAP (Mine Resistant Ambush Protected), adatto a ogni tipo di terreno. Il via libera della Camera, secondo il quotidiano Usa Today, ha accolto la richiesta avanzata dai vertici militari di inviare appena possibile questi veicoli in Afghanistan, dopo che nell’ ultimo anno si è verificato un netto aumento negli attacchi con ordigni rudimentali anticarro contro le truppe americane.