
Afghanistan: scarso ottimismo alla conferenza di pace

13 Agosto 2007
di redazione
L’amministrazione Bush riponeva grosse speranze nella conferenza di pace di Kabul, ma, in quella che doveva essere una riunione proficua tra gli Usa, l’Afghanistan e il Pakistan non si sono raggiunti i risultati auspicati, Karzai e Musharraf non si sono stretti la mano. Così il clima tra i due paesi mediorientali rimane teso.
La jirga ( meccanismo tribale di risoluzione delle dispute) che si è conclusa domenica ha visto la partecipazione di capi tribù con pochi poteri e di civili alquanto scettici in merito all’effettiva utilità del meeting. Mentre il Presidente afghano Hamid Karzai apriva la conferenza auspicando la fine “dell’oppressione terrorista nei confronti dei due paesi” il suo collega e capo di stato pakistano, Generale Pervez Musharraf, è rimasto a casa, facendo pensare alla deliberata volontà di snobbare l’evento.
Musharraf si è degnato di partecipare al meeting solo all’ultimo istante e cioè domenica scorsa, alla fine di un estenuante braccio di ferro tra la il Segretario di Stato Usa, Condoleeza Rice e il presidente afghano Karzai. C’è poi da aggiungere che, sebbene alla conferenza fossero presenti 650 capi tribù di ambo le parti, erano assenti i talebani, che invece avrebbero rappresentato un importante fattore, vista la loro influenza politica.
Secondo il conduttore televisivo e analista politico Dad Noorani, questa jirga “era solo uno show e avrà solamente un effetto simbolico”, non ci sono garanzie, ha aggiunto Noorani, “che i traguardi e le raccomandazioni raggiunti alla conferenza ridurranno la tensione all’interno della regione. È stato come buttare acqua fredda sul carbone ardente”.