Afghanistan: stabile raccolta papavero nel 2008

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Afghanistan: stabile raccolta papavero nel 2008

06 Febbraio 2008

Il raccolto di papavero da oppio in Afghanistan nel 2008
sarà ”simile, o di poco inferiore” al record dello scorso anno.

Comunque sufficiente a coprire il 90% della produzione
mondiale, una produzione ”elevata in modo scioccante”, ha dichiarato il direttore
di Unodoc, Antonio Maria Costa, presentando il nuovo rapporto dell’ufficio
delle Nazioni Unite sugli stupefacenti e la criminalità al Joint coordination
and monitoring board che si è svolto a Tokyo.

Lo scorso anno, le coltivazioni si erano estese a 192mila
ettari di campi, e quest’anno la situazione non sarà quindi molto diversa.
”Gli stupefacenti in Afghanistan e il traffico che generano sono una forza
destabilizzante”, ha aggiunto precisando che ”Paesi europei e Russia, che si
trovano lungo le strade dell’eroina prodotta in Afghanistan, devono prepararsi
alle enormi conseguenze sulla salute e la sicurezza” che le esportazioni di
droga in quantità così sostenute provocheranno.

I tre quarti del papavero da oppio afghano sono prodotti
nelle zone controllate dai talebani, che beneficiano ampiamente dalla
produzione di stupefacenti e dal loro traffico, così come dal ”pizzo” che
prelevano ai contadini, ”una tassa di circa il dieci per cento sul valore
della produzione che quest’anno ammonterà, da sola, a cento milioni di
dollari”. A questa cifra ”si aggiungono i proventi della trasformazione del
prodotto e dalle esportazioni”, ha sottolineato Costa.