Agcom boccia Fazio e Annunziata, Brunetta smaschera Telekabul

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Agcom boccia Fazio e Annunziata, Brunetta smaschera Telekabul

25 Luglio 2013

Telekabul è una realtà. L’Agcom, l’autorità garante delle comunicazioni, lo dice chiaro e tondo: Fazio e Annunziata non rispettano il pluralismo televisivo. Nella prossima stagione televisiva, In 1/2 Ora e Che Tempo che fa dovranno recuperare lo squilibrio invitando un maggior numero di esponenti del Pdl. Per adesso il dato da portare a casa e che i giornalisti suddetti nel periodo in cui è svolta la competizione elettorale non hanno garantito spazi uguali e la tanto sbandierata par condicio.  Come dire, Brunetta si toglie il sassolino più gustoso dalle scarpe; vincere la battaglia sul ‘racconto’ televisivo nazionale, per cui l’Italia storicamente sarebbe schiava di Berlusconi, dei suoi canali e dei suoi giornali. "La prima battaglia è stata vinta: par condicio e trasparenza nel servizio pubblico radio-tv devono diventare la regola e non più l’eccezione", dice il capogruppo alla Camera del Pdl. Mentre i vertici Rai si difendono "il pluralismo è uno dei valori fondamentali" dell’azienda, colti alla sprovvista dall’Agcom, che invece promuove Ballarò.  "Che ha da dire il dg della Rai, il vero sconfitto dalla decisione dell’Agcom che certifica la faziosità della Annunziata e di Fazio? Gubitosi aveva negato l’evidenza durante l’audizione in commissione di Vigilanza" si chiede il vicepresidente del Senato Gasparri. Per il parlamentare ed ex direttore del Tg1, Augusto Minzolini, in Rai "resta prevalente una certa cultura di sinistra che da sempre esercita una forte egemonia sulla tv pubblica".