“Aggressione” al Gay Center di Roma? Giovanardi: “A questura e prefettura non risulta nessuna denuncia”

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“Aggressione” al Gay Center di Roma? Giovanardi: “A questura e prefettura non risulta nessuna denuncia”

15 Maggio 2016

«Atto squadristico», «intimidazione», «aggressione», per tutta la giornata di ieri abbiamo letto dichiarazioni e denunce del genere, dopo era stato affisso un volantino contro la legge sulle unioni civili presso la sede del Gay Center a Roma.

Il Gay Center ha denunciato anche «insulti e provocazioni al portavoce dell’associazione, che si trovava in quel momento da solo in sede». La vicenda è diventata quindi l’occasione per tornare a chiedere che il parlamento voti al più presto la legge contro l’omofobia, come ha chiesto il sottosegretario Ivan Scalfarotto.

Di aggressione ha parlato anche la senatrice Cirinnà, denunciando il «preoccupante rigurgito neofascista al quale i cittadini rispondono però con fermezza democratica» e dicendo che «E’ quanto mai urgente che il Parlamento approvi al più presto la legge sull’omofobia per configurare questo reato e punire adeguatamente simili comportamenti».

Per quanto ci riguarda abbiamo sempre condannato e continueremo a condannare qualsiasi “hate speech”, che si tratti di omofobia, atteggiamenti denigratori o razzistici nei confronti delle donne, dei disabili, delle minoranze religiose e così via. Eppure qualcosa non torna dopo il profluvio di denunce fatte ieri.

A fine serata, infatti, sul tema interviene il Senatore Carlo Giovanardi, che spiega di aver contattato la prefettura e la questura di Roma, per apprendere, appunto che si è trattato «della affissione di numero uno volantino alla porta dell’associazione e di numero uno volantino ad una sede del Pd, con critiche alla legge sulle unioni Civili», dice Giovanardi.

A prefettura e questura, secondo Giovanardi, «non risulta nessuna aggressione e nessuna denuncia».

«Ancora una volta si crea artatamente un’allarme costruito sul nulla per intimidire tutti coloro che non si vogliono inchinare al pensiero unico delle Associazioni Lgbt», sottolinea il senatore. Va segnalato che, dopo la marea di prese di posizione indignate di ieri, oggi non si registrano nuove dichiarazioni, o repliche allo stesso Giovanardi.

Insomma, guardia alta contro gli “hate speech” ma vale la pena ricordare che, se si introducesse un reato di opinione e di associazione omofobica, il rischio sarebbe quello di assistere a forme di repressione e di intolleranza verso chi legittimamente e in modo coerente la pensa in modo diverso su unioni civili, stepchild adoption e utero in affitto.

Come dire, anche un semplice convegno sul primato della famiglia naturale diventerebbe l’occasione per denunciare un pericoloso ‘covo di omofobi’…