AgorAbruzzo, quando la politica si fa per passione
12 Settembre 2011
di I. M.
“Il far politica non deve divenire un’attività arida, bisogna mantenere viva la passione per i pubblici interessi, agendo affinché la vita di domani sia di gran lunga migliore di quella di oggi”: E’ così che il Presidente Nazario Pagano traccia l’intento principale di “Agorabruzzo” – laboratorio politico del Pdl regionale, ideato ad hoc per incentivare crescita e scambio d’idee liberali, quest’anno alla sua prima edizione.
In un momento congiunturale complesso e fortemente problematico per l’Italia ed il mondo, legato ai gravi rischi della recessione economica ed al generalizzato clima di malcontento e sfiducia che ne consegue, un’ondata irrazionale di anti-politica che disorienta e confonde sta pervadendo gli animi, esercitando una demagogica azione corrosiva su ideali orientati verso bene comune e realizzazione di aspirazioni ed intenti condivisi. La classe dirigente, secondo Pagano, ha perciò “il dovere di captare che l’anti-politica contiene in seno un germe pericolosissimo, la politica deve essere pulita, degna, decorosa e dignitosa, capace di fornire risposte concrete”.
La morsa di scetticismo e sfiducia che attanaglia la società contemporanea, generando e nutrendo l’antipolitica, va contrastata energicamente attraverso il filo conduttore di un vivace ed ininterrotto dialogo inter-istituzionale fra enti locali, regione e Parlamento, che consideri le occasioni di costruttivo scambio di opinioni quali momenti preziosi, da incentivare fortemente. L’incontro “in agorà” fra i vertici del Pdl ed i suoi simpatizzanti è stata occasione propizia per tracciare un bilancio di azioni e decisioni di Giunta e Consiglio dopo due anni e mezzo di governance regionale, per proiettarsi in scenari economici e politici di lungo periodo, ideando strategie per fronteggiare con spirito di coesione e fiducia le sfide future.
Infine, con l’ausilio del coordinatore regionale Filippo Piccone, sono state delineate linee programmatiche e i principi fondanti del nuovo Popolo della libertà. “Anche in Abruzzo stiamo lavorando in maniera incisiva, seria e con persone competenti – ha assicurato -, il partito sta entrando in una nuova fase poggiata su tre pilastri: i congressi, le primarie e le regole”. Le primarie, infatti, assolvono un ruolo determinante nell’indirizzare l’orientamento politico, “considerando che con esse si presentano i progetti, si fa movimentismo e si fanno conoscere i candidati agli elettori. La grande scommessa delle primarie è quella di non ripristinare l’egemonia di partito, anteponendo realmente gli interessi del territorio a quelli della politica”. Il terzo pilastro è quello che poggia sull’esistenza di chiare e puntuali regole da rispettare con serietà all’interno del partito stesso, per “organizzarlo e consolidarlo”. Piccone conclude con una digressione sull’eredità disastrosa, in termini di debito pubblico, che il governo regionale si è trovato a fronteggiare ad inizio mandato, sottolineando il successo delle misure intraprese in termini di risanamento e sviluppo.