Al Baghdadi: “Sangue infedeli scorra a fiumi”. Le due Mosul dell’Isis
04 Novembre 2016
Lo stato maggiore e i generali iracheni continuano a mostrare fiducia, la battaglia di Mosul va avanti e le forze del governo di Baghdad, insime alle milizie sciite, sunnite, con i peshmerga curdi e la copertura della coalizione a guida Usa, sono entrate nella città in mano all’Isis da due anni e mezzo. Dicono che riusciranno a conquistarla in tempi brevi. Settimane o forse mesi. Già, perché intanto, in un messaggio postato online e rimbalzato sui siti dello Stato Islamico, la guida suprema dell’Isis, il Califfo Al Baghdadi, ha lanciato un appello ai combattenti islamici, chiedendogli di resistere, di non arretrare.
Al Baghdadi ha chiesto ai suoi di affrontare il nemico e di “far scorrere il loro sangue a fiumi, trasformando i loro giorni in notti tenebrose”. La registrazione audio non è stata verificata nella sua autenticità. Nonostante l’ottimismo dello stato maggiore iracheno, alcuni esperti fanno notare che una battaglia strada per strada a Mosul potrebbe essere assai difficoltosa. Isis avrebbe spostato una buona parte dei suoi miliziani dai quartier generali nella parte orientale della città, in quella occidentale. Nei quartieri orientali, costruiti negli ultimi decenni, con edifici separati e strade più larghe, i jihadisti avrebbero avuto più difficoltà nelle operazioni difensive.
Nei palazzoni più vecchi e attaccati uno all’altro della Mosul occidentale c’è più di una chance, compresa quella di usare i civili come scudi umani. Così, la battaglia nella Mosul orientale si è caratterizzata per attacchi con autobombe suicidi, bombe artigianali e mine piazzate nelle strade, cecchini, tutte operazioni per rallentare l’avanzata degli iracheni, ma la vera battaglia sarà quella che si combatterà nella parte occidentale della città. Mosul resta pur sempre una roccaforte dello Stato islamico e l’Isis non la perderà facilmente, rinunciando a combattere.