Al ministro Profumo il conflitto d’interessi sembra piacergli eccome!
29 Gennaio 2012
di redazione
Il professore Francesco Profumo è accusato di violare le norme sull’incompatibilità per il fatto che continua a sedere su due poltrone, quella di ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e quella di presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Di fatto e di diritto, il doppio incarico genera un conflitto di interesse, il classico problema del vigilato vigilante di se stesso.
Si è appreso ieri dalla sua viva voce che, con sprezzo del pericolo, il ministro giustifica l’anomalia autoaccusandosi di fare ciò che, appunto, le norme e il buon senso gli vietano. Non ha rassicurato tutti sul fatto che in quanto ministro vigilante ha risolutamente eretto una barriera tra sé e il governo del CNR. Al contrario, ha affermato che ha inteso restare presidente del CNR (“sono costretto”) proprio perché avendo avviato progetti, li vuole portare a termine. E ha citato attività di riorganizzazione, bilancio preventivo, due diligence, piano strategico…
Ovvero, non ha detto io resto perché il conflitto di interessi non lo esercito avendo preso le distanze dal CNR. Ha detto invece l’esatto opposto: io resto in quanto voglio influire in modo diretto sul CNR e l’ho fatto per mesi.
Stentiamo a credere che abbia dichiarato proprio questo. Forse al governo qualcuno dovrebbe illustrargli il problema, tecnicamente.