Al Nord il centrodestra piglia (quasi) tutto. Al Pd Firenze, Bari e Bologna
23 Giugno 2009
Milano e Venezia. Il centrodestra conquista due Province strategiche al Nord e le strappa al centrosinistra. Il Pd si tiene le roccaforti "rosse": Bologna, Firenze e Bari, con l’eccezione tutta toscana di Prato che il Pdl conquista dopo 60 anni di giunte monocolore. I ballottaggi si chiudono senza vittorie o debacle eclatanti, tuttavia rispetto a cinque anni fa il centrodestra avanza nei comuni e nelle province governate dal centrosinistra.
Silvio Berlusconi parla di "sonora sconfitta per la sinistra" e sottolinea come il risultato dimostri che "maggioranza e governo escondo ulteriormente rafforzati" dalle urne nonostante le elezioni siano state influenzate "dalle distorsioni mediatiche e dagli attacchi eversivi rivolti da un gruppo editoriale contro il presidente del Consiglio e il suo governo". Il Cav. è soddisfatto anzitutto per la vittoria alla Provincia di Milano ed è proprio al neo presidente Podestà che dedica la prima telefonata. La performance del Pdl nel resto d’Italia, è stato poi il ragionamento del premier con i vertici del partito riuniti a via dell’Umiltà, evidenzia che la scelta dell’Udc di sostenere in alcune piazze al voto il Pd non ha avuto tendenzialmente effetti negativi per il Pdl. Non solo: l’esito del voto e la conquista di alcune roccaforti rosse come Prato, Savona e Sassuolo, dimostrano – è convinto Berlusconi – che le vicende legate all’inchiesta di Bari non hanno avuto presa sull’elettorato. Diversa la lettura che corre nei ranghi del Pd, a cominciare da Franceschini per il quale è già "iniziato il declino del Pdl e del suo leader".
Milano cambia colore e il centrodestra ora governa Comune, Provincia e Regione. Dopo un estenuante testa a testa, il candidato del Pdl Guido Podestà vince col 50, 2% contro il 49, 8% del presidente uscente e ricandidato Filippo Penati (Pd). Il primo abbraccio del neo-presidente della Provincia è per il ministro Gelmini nel quartier generale dove per tutta la notte si è fatto festa. Ribaltone anche a Venezia: vince la leghista Francesca Zaccariotto che espugna la roccaforte veneta del centrosinistra e promette un cambiamento "nel segno dell’entusiasmo di quanti hanno condiviso con me questa esaltante ed emozionante prova". Sindaco di San Donà, la Zaccariotto annuncia che non lascerà la guida del municipio ma porterà avanti il doppio incarico nelle due amministrazioni.
A Torino il centrosinistra si tiene la Provincia: Antonino Saitta vince con oltre dieci punti di vantaggio sulla candidata del centrodestra Claudia Porchietto. Determinante l’asse Udc-Pd.
Nel centro Italia stessa sorte per Bologna dove Delbono batte Cazzola al termine di una campagna elettorale durissima finita anche a colpi di querele, mentre a Firenze il Pd Matteo Renzi è il diciottesimo sindaco di Firenze dal dopoguerra. Col 60% delle preferenze batte l’ex portiere di Milan e Fiorentina Giovanni Galli in campo per il Pdl che tuttavia segna un primato nella città rossa: per la prima volta supera il "muro" del 40 per cento dei voti.
Storica, invece, la vittoria del centrodestra a Prato con Roberto Cenni (Pdl, Udc, Lega, Socialisti Riformist, La Destra e alcune civiche) dopo 63 anni di giunte monocolore. E’ stata una battaglia all’ultimo voto ma Cenni, imprenditore del tessile e abbigliamento, ha strappato il 50,7% dei voti al Pd Carlesi che si è fermato al 49,1%. Una sconfitta per l’apparato ex Ds nella cittàdel governatore toscano Claudio Martini dovuta in larga parte alla pesante crisi che attraversa il distretto tessile ma anche all’ultima trovata della sinistra toscana: la legge regionale sull’immigrazione che estende l’assistenza socio-sanirtaria ai clandestini. Tema particolarmente sentito in città pdr l’altissima presenza di cinesi che negli anni hanno creato un distretto economico parallelo e illegale.
A Bari l’ex pm e sindaco uscente del Pd Michele Emiliano (60%) si riconferma alla guida della città vincendo con un largo margine sul candidato del Pdl Di Cagno Abbrescia (40%). Una vittoria dalle dimensioni ampie, dunque alla quale ha contribuito l’intesa con l’Udc sancita per il secondo turno con il candidato centrista Frattasi.
In Sicilia il centrodestra stravince i ballottaggi portando a casa il governo di sei comuni su otto. Mazzarino, invece, passa all’Udc che batte l’anomala alleanza tra Pdl e Pd. Unico comune in cui il partito di Franceschini può festeggiare la vittoria è Motta Sant’Anastasia dove tuttavia è alleato con l’Mpa di Lombardo. Pesante sconfitta, invece, per il centrosinistra a Caltanissetta, unico capoluogo di provincia nell’Isola al voto in questa tornata per le amministrative: Michele Campisi alla guida di una lista sostenuta dal Pdl vince col 55,21% dei consensi sull’avversaria Fiorella Luigia Falci con il 55,21%.