Al nuovo sindaco di Napoli non serve il Pd e neppure Vendola
31 Maggio 2011
"Prendiamo atto con soddisfazione che la città, a larga maggioranza, resta in mano al centro-sinistra". Con quest’ultima, infelice battuta, il sindaco Rosa Russo Jervolino archivia definitivamente l’esperienza, fallimentare, della sinistra riformista napoletana, spazzata via dal nuovo che avanza. I numeri con cui De Magistris ha vinto a Napoli dimostrano esattamente il contario: il centrosinistra nel capoluogo campano non esiste più. Il Pd ha preso 4 seggi in Consiglio Comunale, regalando senza battere ciglio migliaia di voti al neo-sindaco. De Magistris potrà scegliere se accogliere nella sua maggioranza bassoliniani di ferro come Antonio Borriello (3266 voti, il più votato dei Democratici), ben sapendo di averli in pugno (è accusato di ‘falsa dichiarazione’ sullo scandalo Global Service), oppure fregarsene altamente dei piddini.
A Napoli infatti hanno vinto i giustizialisti (l’IdV ha preso 15 seggi, "Napoli è tua" di De Magistris ne ha presi 8) e i vetero-comunisti (la Federazione di Sinistra è a quota 6). Sono i moralizzatori dal colletto bianco di Di Pietro e i militanti dell’ex PCI, dirigenti delle aziende sanitarie come Vincenzo Gallotto (1651 voti, ex Margherita), l’erede Troncone (Gaetano, delfino di una famiglia di costruttori e imprenditore egli stesso), avvocati (tanti, soprattutto comunisti, Coccia, Crocetta, Molisso, solo per citarne alcuni), ex funzionari di pubblica sicurezza come Vittorio Vasquez. De Magistris può creare una giunta a sua immagine e somiglianza.
Il fallimento del Pd è anche quello del PdL di Gianni Lettieri, l’industriale che non ha saputo convincere i napoletani. Colpa delle divisioni interne al partito a livello locale e regionale, colpa del tocco magico del Cav. che a questo giro non ha funzionato, colpa di Cosentino, forse, e di Caldoro, se è vero che la regia tra i tre moschettieri non ha funzionato neanch’essa. Da essere in vantaggio al primo turno, Lettieri è stato doppiato al secondo. Il PdL conserva 8 seggi in Consiglio comunale e, anche se riuscisse a compattare l’Udc (2 seggi), Fli (un seggio), i ‘Liberi con Lettieri’, Forza del Sud piuttosto che Noi Sud (un seggio a testa), non riuscirebbe a intaccare la maggioranza. Non ci riuscirebbe neppure se i Democratici mollassero De Magistris. Solo "Tonino" potrebbe fare il miracolo, in un possibile ma per adesso improbabile scatto di gelosia. Intanto Nichi Vendola, dall’alto del suo unico seggio, resta a guardare. Napoli per lui non è stata certo Milano.