Al partito Repubblicano americano serve uno “Schock”

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Al partito Repubblicano americano serve uno “Schock”

04 Marzo 2009

Al partito Repubblicano serve uno Schock. No, non abbiamo scritto male. Stiamo parlando di Aaron Schock. Tutti sanno che dall’Illinois arriva l’attuale presidente. Pochi invece sanno che, il 4 novembre scorso, l’Illinois ha eletto il più giovane deputato del Congresso degli Stati Uniti. Ventisette anni, single, fisico da fotomodello, una laurea in economia, il conservatore Aaron Schock è nato a Morris, Minnesota, nel 1981, ma ha vissuto fin dall’adolescenza a Peoria in Illinois. Alle ultime elezioni, mentre il partito Democratico faceva man bassa di deputati e senatori, Schock si è tolto la soddisfazione di conquistare il 59 per cento dei voti in un distretto, il 18.mo dell’Illinois, dove il partito di Obama raggiunge normalmente il 60 per cento dei consensi. Per inciso, quello stesso collegio elettorale, a suo tempo, ha mandato a Washington Abraham Lincoln.

Figlio di un medico, cresciuto in una fattoria assieme ai genitori, due sorelle e un fratello, questo ragazzone americano di fede battista ha bruciato tutte le tappe. A 19 anni è stato eletto membro del consiglio scolastico del 150.mo distretto dell’Illinois e quattro anni dopo ne ha assunto la carica di presidente. Altro record: a 22 anni è diventato il più giovane deputato dello Stato dell’Illinois. Nel frattempo, si è laureato, in soli due anni, alla Bradley University, ed ha intrapreso una piccola impresa nel settore immobiliare. “Ci sono storie che possono accadere solo in America”, amava dire in campagna elettorale Barack Obama. Quella di Aaron Schock è sicuramente una di queste.

Sul suo sito Internet, Schock si vanta di aver bussato a 13 mila porte per vincere le sue battaglie elettorali e non manca di proporre la sua ricetta per rilanciare il Grand Old Party. “Abbiamo bisogno di un nuovo impegno sui nostri valori tradizionali”, si legge in una sezione chiamata “Schock to the system”. Per il giovane deputato, serve una “nuova generazione di politici capaci di attuare una politica positiva basata sui principi conservatori”. Schock, che fra l’altro è stato anche nominato “il deputato più hot” degli Usa dal blog Huffingtonpost, si è già guadagnato un’intervista al Time. Il primo parlamentare Usa nato negli anni ’80 ha dichiarato al settimanale che i repubblicani devono imparare da Obama come comunicare. I giovani, è stata la sua riflessione, non necessariamente leggono il New York Times per informarsi. Magari utilizzano Facebook e YouTube. E da qui, dalla comunicazione, secondo Schock che deve partire la riscossa del partito conservatore.

Ottimo oratore, Aaron Schock ha vissuto un momento di gloria ad inizio febbraio, quando Obama lo ha voluto con sé sull’Air Force One. Il presidente era in visita ad una fabbrica della Caterpillar che si trova proprio nel suo collegio elettorale in Illinois. Obama ha chiesto a Schock di votare il suo piano di rilancio dell’economia. Ma il giovanotto di belle speranze non si è fatto impressionare e alla Camera ha votato contro lo “Stimulus bill” varato dall’amministrazione democratica. Già a luglio del 2008, Schock aveva fatto parlare di sé: per la sua campagna era riuscito a far venire a Peoria niente di meno che George W. Bush. Per garantire la sicurezza del presidente, pur essendo una visita a carattere privato, il comune aveva dovuto impiegare tutte le forze dell’ordine a disposizione. La vicenda ha avuto uno strascico di polemiche con l’amministrazione cittadina che ha chiesto a Schock un rimborso di quasi 40 mila euro.

Di lui, il deputato della Virginia, Eric Cantor, uno dei maggiorenti del Gop, ha detto che rappresenta “ciò che serve ai Repubblicani” per riconquistare quegli elettori che hanno abbandonato il partito dell’Elefante. Per il deputato della Florida, Adam Putnam, Schock “è uno dei repubblicani più entusiasmanti del momento”. La settimana scorsa, il primo Congressman della "Generazione Y", come è stato ribattezzato dalla stampa, ha ricevuto il plauso della base repubblicana, riunita a Washington per l’annuale Conservative Political Action Conference. I repubblicani, dopo la debacle dell’anno scorso, stanno cercando un leader per le presidenziali del 2012. Intanto, forse, hanno già trovato quello per le elezioni del 2024.