Al Qaeda sfida l’Algeria e i civili pagano il prezzo
11 Dicembre 2007
“Con gli attentati di oggi ad Algeri, Al-Qaeda ha voluto rispondere alle ultime operazioni di polizia contro i suoi uomini facendo capire di essere ancora forte”. Sarebbe questa la causa del bagno di sangue provocato oggi dai terroristi islamici nella capitale algerina secondo il giornalista locale ed analista di ‘al-Jazeera’, Abdel Haqq Saddah. Ancora una volta il terrorismo jihadista ha deciso di far pagare ai civili inermi una nuova prova di forza ad otto mesi di distanza dal precedente attacco compiuto nella stessa città. Gli uomini guidati dal terrorista Abu Musab Abdel Wudud sono ancora abbastanza forti da poter violare la sicurezza algerina e colpire fino al cuore della capitale. Anche questa volta hanno portato a segno due attentati simultanei uccidendo secondo fonti governative 22 persone e ferendone 177, anche se fonti ospedaliere parlano di 67 morti.
“Gli attentati compiuti oggi ad Algeri portano la firma di al-Qaeda – spiega Saddah – questo perché sono stati eseguiti nelle modalità già usate dal gruppo. Dallo scorso 11 aprile ad oggi, tutti gli attentati compiuti da al-Qaeda nel paese sono stati eseguiti allo stesso modo, con autobombe o con kamikaze che hanno colpito sedi istituzionali o di società straniere”. L’esperto ricorda come di recente la sicurezza algerina abbia arrestato numerosi terroristi e sequestrato ingenti quantitativi di esplosivo portando a pensare che il gruppo fosse in grosse difficoltà. “Con questi attentati, al-Qaeda ha voluto far sapere che esiste ancora ed è in grado di colpire – aggiunge – Ha voluto in particolare ridare fiducia ai propri sostenitori in seguito ai duri colpi che ha subito negli ultimi tempi da parte delle forze di sicurezza. Va ricordato che è stato arrestato il numero due dell’organizzazione di recente così come è stato fermato il capo della cellula della capitale di al-Qaeda. Gli analisti ritenevano nei giorni scorsi che il gruppo attendesse solo il momento più opportuno per compiere un attentato di particolare importanza per dire attraverso i media che è ancora forte”.
Diversa invece è l’opinione di Mustafa al-Khalfi, esperto marocchino di terrorismo islamico, secondo il quale dietro agli attentati di oggi ci sarebbe una strategia politica secondo la quale al-Qaeda si candida ad essere un’alternativa politica ai partiti islamici. “Se analizziamo il dato delle ultime elezioni municipali che si sono svolte poche settimane fa in Algeria – spiega – notiamo come siano usciti fortemente sconfitti i partiti islamici algerini che hanno perso un grosso numero di consensi. Il movimento per la pace e solidarietà, noto come ex Hamas algerino, ha ottenuto solo il 10%. In questo momento al-Qaeda, con questo tipo di operazioni, vuole far sapere ai suoi simpatizzanti di essere ancora forte e di essere l’unica alternativa islamica possibile a questo governo”.
Con questo attacco, i dirigenti del gruppo terroristico hanno però dimostrato di non avere alcuna pietà per i civili, nonostante le critiche avanzate di recente dallo stesso Osama Bin Laden in un suo messaggio all’ala irachena di al-Qaeda che ugualmente uccide indiscriminatamente. La maggior parte delle vittime di oggi sono infatti giovani, studenti universitari fra i 18 e i 25 anni, ma negli ospedali sono giunti anche numerosi bambini.
Questo perché la prima autobomba è esplosa nei pressi di uno scuolabus che è andato completamente distrutto. Il mezzo stava transitando davanti alla Corte suprema di Algeri, nel quartiere universitario di Ben Aknoun, sulle alture della capitale algerina. Tra i feriti ci sono per%C3