Al via il processo Eternit: 3mila morti e 2 imputati

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Al via il processo Eternit: 3mila morti e 2 imputati

10 Dicembre 2009

Si è aperto poco fa nelle maxi aula 1 e 2 del Tribunale di Torino davanti alla prima sezione presieduta dal giudice Giuseppe Casalbore, il processo a carico degli ex vertici della Eternit, la multinazionale svizzera dell’amianto.

A giudizio lo svizzero Stephan Ernest Schmidheiny e il barone belga Louis de Cartier de Marchienne che devono rispondere di omissione dolosa di cautele antifortunistiche e disastro ambientale. L’inchiesta coordinata dal procuratore Raffaele Guariniello e dai sostituti Gianfranco Colace e Sara Panelli coinvolge oltre 2.800 persone che sono decedute o si sono ammalate a causa dell’esposizione all’amianto. Gli stabilimenti interessati sono quelli di Casale Monferrato e Cavagonolo in Piemonte, Rubiera in provincia di Reggio Emilia e Bagnoli in Campania. È probabile che la prima udienza sarà interamente dedicata alle eccezioni e alla costituzione delle parti civili. Per permettere alle persone che numerose sono giunte a Torino anche dalla Francia, di assistere al processo sono state allestite anche un’aula nella vicina sede della Provincia di Torino e due aule al Palagiustizia, la prima per il pubblico, le altre due per chi è coinvolto nel processo.

“Giustizia per le generazioni future”: è quanto chiede il presidente della Provincia di Alessandria, Paolo Filippi, al processo Eternit. “Questo processo arriva oggi alla prima udienza – ha ricordato Filippi – perché a metà degli anni Ottanta il comune di Casale Monferrato (Alessandria, ndr) vietò con una ordinanza l’uso dell’amianto. Partì allora questo lungo percorso, durato oltre 20 anni. Essere qui – ha aggiunto – significa che nonostante tutto crediamo nella giustizia italiana”. Il presidente della Provincia di Alessandria, che si è costituita parte civile nel processo per le morti provocate dall’amianto, ha poi ringraziato il procuratore Raffaele Guariniello per il lavoro svolto fino ad ora. “Grazie a chi ha retto l’accusa – ha detto al riguardo – la Provincia di Alessandria sostiene con forza questo processo. Chiediamo giustizia – ha ribadito – per le generazioni future, affinché giovani possano vivere più tranquilli”.