Al via la maturità per 500mila studenti con Levi, foibe e giovani in politica

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Al via la maturità per 500mila studenti con Levi, foibe e giovani in politica

22 Giugno 2010

Ci siamo. Che la "notte prima degli esami" sia stata più o meno tormentata dallo spettro di questo o di quel poeta o da una sfilza di date a cui proprio non si riesce ad associare il relativo evento storico, per 500.694 studenti italiani è iniziata la maturità. Oggi si parte con la prima prova, quella di italiano, e a pochi minuti dall’apertura delle buste ministeriali, già circolavano su studenti.it le tracce di questo esame di stato targato 2010.

L’analisi del testo presenta un brano di Primo Levi tratto da "Se questo è un’uomo"; per il saggio breve o articolo di giornale, i titoli sono quattro: si parte, per l’ambito artistico-letterario, da "Piaceri e piaceri" con testi di D’Annunzio e Leopardi, e dipinti di Botticelli e Picasso. In campo socio-economico, la traccia chiede di scrivere della "ricerca della felicità" con riferimenti al terzo articolo della Costituzione, alla dichiarazione di indipendenza Usa, al sociologo polacco Bauman e a Pellizzari. Per quanto riguarda la politica, i maturandi sono chiamati a scrivere di giovani e politica con brani di Mussolini, Aldo Moro, Togliatti e di papa Wojtyla. Gli ufo sono al centro della traccia di carattere scientifico, con l’eterna domanda: "Siamo soli?". Per il tema storico si parla di foibe con riferimento al giorno del ricordo. Per il tema generale si parla di musica partendo da una frase di Aristotele.

Anche quest’anno il ‘totoesami’ è stato un flop, mancando clamorosamente l’obiettivo. Tutte le aspettative sono state tradite: niente Pascoli, Obama, Unità d’Italia e marea nera. Completamente false anche le varie tracce date per "sicure" da ieri pomeriggio, stanotte e fino alle prime ore del mattino, con tanto di fotografie estremamente verosimili di prove di esame in perfetto stile ministeriale.

In linea con quanto accade da alcuni anni, il ministero dell’Istruzione ha emanato delle rigide indicazioni che gli oltre 140mila commissari (42mila esterni, 85mila interni e 14mila presidenti) saranno tenuti a seguire: tra i banchi dei candidati non dovranno esservi telefonini, dispositivi digitali o ‘diavolerie’ tecnologiche attraverso cui poter comunicare all’esterno o scaricare on line contenuti utili alla stesura del tema. Le commissioni hanno anche avuto ordine di evitare che all’interno delle sedi scolastiche dove si svolgono gli esami vi siano reti internet attive.

Il rispetto delle regole, su cui sorveglierà la polizia postale, sarà particolarmente rigoroso: è stata proprio la pubblicazione di ieri, su un sito studentesco, di alcune tracce di temi su carta intestata del Miur, che ha creato ulteriori tensioni ed aspettative. Per mettere le cose in chiaro, sempre nella serata di ieri, da viale Trastevere è stato emessa una nota ufficiale attraverso cui il Miur ha dichiarato che si è trattato solo "di invenzioni che si ripetono identiche ogni anno, prive di qualsiasi fondamento".

Come da prassi annuale, alla prima prova di oggi seguirà tra 24 ore la seconda, sempre scritta, diversa da istituto a istituto, in base all’indirizzo di appartenenza (scientifico, classico, linguistico, tecnico-commerciale). Venerdì 25 sarà la volta della temutissima terza ed utlima prova, il "quizzone" (a risposte chiuse o aperte), preparato direttamente da ogni singola commissione. Si tratta della verifica che il ministro Gelmini ha nei giorni scorsi dichiarato di voler sostituire con una prova standardizzata, preparata dall’Invalsi, in linea con quanto già accade in occasione degli esami delle medie da un paio d’anni e soprattutto con le indicazioni provenienti dall’Ue. Dalla prossima settimana, poi, si dà il via anche agli orali.

L’esame di stato 2010 non presenta delle novità per quanto riguarda le valutazioni delle prove: il voto complessivo sarà sempre formulato su un massimo di 100 punti e gli studenti potranno presentarsi con un bonus massimo di 25 punti di ‘credito’, accumulato attraverso la carriera scolastica degli ultimi tre anni ed eventuali attività extra-didattiche certificate. Attraverso gli orali i candidati potranno ottenere non oltre 30 punti (sino al 2008 erano 35), con il minimo rappresentato da quota 20. Le tre prove scritte saranno valutate con non oltre 15 punti. Vi sono poi 5 "punti-premio" che le commissioni avranno la facoltà di assegnare ai più meritevoli: c’è però il vincolo, per questa operazione, che gli studenti individuati conseguano almeno 15 punti di credito, ma soprattutto non meno di 70 punti nelle prove d’esame.

Messi da parte gli scongiuri pre-esame, ai circa mezzo milione di maturandi non rimane che rimboccarsi le maniche.