Al via la Summer School di Forza Italia

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Al via la Summer School di Forza Italia

23 Giugno 2007

In qualità di personaggio del giorno e immancabile convitato
di pietra in ogni consesso politico-mediatico che si rispetti, al sindaco
democratico Walter Veltroni non è dato sottrarsi allo sfottò. “C’è chi dice ‘I
care’, noi diciamo ‘I study’”, sorride il senatore Gaetano Quagliariello. Il
riferimento, inequivocabile, è al vibrante slogan pronunciato dal leader in
pectore del Pd al congresso Ds del 2000, un anno prima di riparare in
Campidoglio causa tracollo elettorale. L’occasione è di quelle che magari fanno
meno notizia, ma di certo indicano chiaramente la strada che un partito
politico intende intraprendere in un momento di transizione come quello che
stiamo attraversando: la presentazione della “Summer School”, la scuola di alta
formazione politica di Forza Italia, voluta e organizzata dal dipartimento
Cultura e dal coordinamento nazionale.

Oltre trenta i docenti provenienti dalle migliori università italiane,
duecento i giovani selezionati per merito fra i cinquecento che in un solo mese
hanno presentato la richiesta d’adesione, tre (Salerno, Montecatini e Padova)
le sedi dei corsi che spazieranno dalla storia delle istituzioni politiche
italiane all’economia di mercato, dalla comunicazione politica fino alle
sessioni plenarie in cui verranno presentati libri di recente pubblicazione e
iniziative editoriali maturate nell’area liberale e non solo. La chiusura dei
tre corsi, che inizieranno a scaglioni a partire dal 26 giugno, è affidata a
Franco Frattini, Marcello Pera e Giulio Tremonti. Quanto al Cavaliere, a lui
spetterà il compito di “diplomare” i partecipanti al termine dell’ultimo corso.

L’effetto-Veltroni s’è abbattuto con tutta la sua potenza sulla
presentazione della Summer School, con lo stato maggiore forzista schierato in
assetto di guerra (culturale, s’intende). Nella mente dei presenti c’era sì
l’esigenza di formare la classe dirigente del futuro, di cogliere l’attimo
della frantumazione della vecchia egemonia della sinistra “non per sostituirla
con un’altra egemonia – spiega Quagliariello, responsabile scientifico del
progetto –, bensì per diventare un punto di riferimento”. Ma il pensiero fisso
di sottofondo prendeva inesorabile il sopravvento con cadenza più o meno
regolare: e adesso? Che succede a destra se Walter scende in campo?

Domanda fuori tema ma non troppo, visto che l’irresistibile ascesa del
super-sindaco (“ambiguo”, dicono i detrattori, “eclettico”, lo definisce più
diplomaticamente Sandro Bondi) qualcosa ha inevitabilmente a che fare con quel
disfacimento identitario in cui la sinistra sembra essere irrimediabilmente
piombata, e al quale il centrodestra, Forza Italia in primis, ha deciso di
contrapporre un dinamismo culturale che è la miglior dimostrazione del tramonto
della vecchia egemonia. I corsi estivi di formazione politica ne sono un
esempio evidente. E forse non è un caso se l’appassionata arringa di Bondi sul
futuro della sua formazione politica, che – dice il coordinatore – “si avvia a
diventare l’unico vero partito di massa nel panorama politico italiano”, abbia
suggerito a qualche giornalista di ribattezzare la “Summer School” come una
“Frattocchie azzurra”. Espressione senz’altro evocativa, ma che non rende
giustizia alla filosofia dell’iniziativa, ben descritta da Quagliariello quando
ha evocato il “metodo critico” in contrapposizione all’ “acculturazione
acritica” che ha segnato molte delle scuole politiche del passato.