
Al via la Winter School di Magna Carta: per i giovani un futuro da costruire

07 Gennaio 2011
La notizia è proprio di oggi. Il tasso di disoccupazione sembra essersi stabilizzato, anche se a livelli che non si raggiungevano dal 2004, ma nel nostro Paese aumentano i giovani in cerca di lavoro. Il che significa che aumentano i giovani in cerca di futuro. E’ forte in questi giorni il dibattito sulle prospettive delle nuove generazioni, che ereditano una situazione difficile, frutto di anni ed anni di politiche con la “vista corta”, come le ha definite Tommaso Padoa Schioppa.
Ci si è accontentati di proteggere gli interessi più vicini, tralasciando le gradi questioni e ritardando la vera soluzione dei problemi che avrebbero richiesto lungimiranza e riforme di grande respiro. E così oggi ci troviamo tutti d’accordo nell’esprimere preoccupazione per il futuro, ad additare i mali che colpiscono la nostra società, a puntare l’indice contro i responsabili, veri o presunti di un situazione al collasso. Basta guardare la realtà che ci circonda per accorgerci che siamo circondati da seri segnali che indicano un grave disagio giovanile.
Nella nostra regione, l’Abruzzo, i problemi sono gli stessi del resto d’Italia. Il lavoro manca, non c’è fiducia nel futuro. E i risultati sono evidenti. Solo per fare qualche esempio, dal rapporto sociale della provincia di Teramo, emerge che la popolazione sta diventando sempre più anziana e con un numero in crescita di residenti stranieri. Questo significa che i ragazzi stanno andando via, togliendo linfa vitale al territorio. O peggio, sfogano il loro disagio rifugiandosi nella trasgressione: a Pescara proprio in questi giorni le Forze dell’Ordine hanno lanciato un vero e proprio allarme droga.
Non è un caso, dunque, se il presidente della Repubblica, Giorgio Napoletano, ha voluto dedicare proprio ai giovani il suo discorso di fine anno, sottolineando come “i problemi che essi sentono e si pongono per il futuro sono gli stessi che si pongono per il futuro dell’Italia”. Sappiamo bene che un Paese che non investe sui giovani è un Paese senza domani. Per questo, credo, che oggi il compito di chi governa deve essere principalmente uno: insegnare l’ottimismo. Insegnare a guardare il mondo in positivo. Abbiamo il dovere dare ai giovani idee e convinzioni. E la strada da percorrere la conosciamo bene.
Sentiamo parlare da troppo tempo di una rivoluzione necessaria per far ripartire la nostra società. Tutti conosciamo la ricetta, eppure manca il coraggio per applicarla. Si tratta della rivoluzione meritocratica, che valorizzi il talento e che restituisca uguaglianza e democraticità al nostro sistema. E’ ciò che dobbiamo insegnare ai giovani. A questo appello ancora una volta risponde l’Associazione Magna Carta Abruzzo che, sotto l’egida della Fondazione Magna Carta, per il secondo anno promuove un’ iniziativa importante: la Winter School, la Scuola di formazione politica rivolta ai giovani.
Dal 14 al 16 gennaio Celano diventerà teatro di dibattiti, incontri, riflessioni, sessioni di studio, incentrati su un tema di grande attualità ed urgenza: “Lo Stato che cambia. Le sfide del presente: Sussidiarietà, Meritocrazia, Innovazione".
Interverranno il senatore Gaetano Quagliariello, vice presidente vicario del gruppo dei senatori del Pdl e presidente onorario della Fondazione Magna Carta, l’autore del libro Le Regole,Roger Abravanel, il Presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, il Capogruppo del PdL alla Camera, Fabrizio Chicchitto, il giornalista Luca D’Agnese, il Ministro della Gioventù Giorgia Meloni, il Capogruppo del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri, il coordinatore del PdL della Regione Abruzzo, Filippo Piccone, il senatore Paolo Tancredi. Ma a qualificare le giornate di studio ci saranno anche le presenze di Luca Antonini, presidente della Commissione per l’Attuazione del federalismo fiscale; di Attilio Befera, direttore dell’agenzia delle Entrate. E ancora, i costituzionalisti Roberto De Maria e Giuseppe De Vergottini, che interverranno sul tema del federalismo; Giuliano Cazzola, vicepresidente della Commissione Lavoro della Camera dei deputati e Paolo Vigevano, amministratore delegato Acquirente Unico Spa.
Sul tappeto, come già sottolineato, temi chiave per il futuro del Paese che ruotano tutti intorno ad un obiettivo: restituire opportunità ai giovani. Ma per farlo dobbiamo essere noi d’esempio. Deve essere la classe dirigente per prima ad avvertire l’esigenza di un cambiamento che punti sul merito. Mandando definitivamente in pensione le vecchie e “malate” pratiche delle raccomandazioni e dei clientelismi.
Il futuro si costruisce con l’impegno, con lo studio, con il sacrificio. La formazione per i giovani deve tornare, o forse cominciare per la prima volta, ad avere un ruolo fondamentale. Solo così in futuro avremo leader capaci e motivati. Solo così avremo una classe dirigente selezionata in base alle capacità. Solo così avremo una società più giusta e democratica.