Aldo Moro, procura apre nuova indagine. Ma perché Raso si ricorda ora?
03 Luglio 2013
di redazione
La procura di Roma ha deciso di aprire una indagine dopo le dichiarazioni dei due artificieri, Vitantonio Raso e Giovanni Circhetta, che hanno anticipato l’ora del ritrovamento di Aldo Moro in Via Caetani dopo l’omicidio del premier democristiano, il 9 maggio del 1978. Per la precisione, un’ora e mezza prima di quando le Brigate rosse chiamarono un collaboratore del leader DC per la rivendicazione. Gli artificieti avevano anche segnalato la presenza dell’allora ministro degli Interni, Francesco Cossiga, sul posto, prima del ritrovamento ufficiale. Intorno alla vicenda giudiziaria della morte di Moro, dunque, si apre un nuovo capitolo. Raso afferma che sarebbe arrivato sul posto prima della telefonata di Morucci all’avvocato di Moro. Qualcuno avrebbe aperto la macchina prima dell’arrivo delle forze dell’ordine. Lo stesso Cossiga e funzionari della Dc sarebbero stati presenti alla apertura dell’auto prima della rivendicazione. "Il ministro non era sorpreso della morte", è stato detto dagli artificieri, e ancora "Cossiga giunse in via Caetani quasi due ore prima della telefonata delle Br. Sapeva già tutto". Tesi che sono state riprese dall’inchiesta di Manlio Castronuovo e Paolo Cucchiarelli, intitolata "Via Caetani, attori, comparse e teatro di strada", spingendo il pm della procura di Roma, Palamara, ad aprire una attività istruttoria sul "giallo" dell’orario dell’effettivo ritrovamento del cadavere di Moro. Le ricostruzioni degli artificieri hanno provocato le reazioni perplesse di numerosi osservatori, come il senatore Emanuele Macaluso. Fatto sta che si tratta di un racconto tardivo, destinato solo ad alimentare i segreti e le bugie sul Caso Moro.