Aleppo: tregua finita, bombe a grappolo fanno strage di bambini

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Aleppo: tregua finita, bombe a grappolo fanno strage di bambini

23 Ottobre 2016

Almeno 136 bambini morti e 397 feriti in un mese. Secondo Save the Children, che cita medici di Aleppo del “Violation Documentation Centre”, sarebbe questo il prezzo sanguinoso dei bombardamenti russi su Aleppo, in Siria, per coprire l’avanzata delle truppe lealiste fedeli ad Assad. Secondo la Ong, sarebbero state usate 137 le bombe a grappolo, vietate dal 2010, per spezzare la resistenza di ribelli e jihadisti. 

Le bombe a grappolo sono ordigni sganciati dagli aerei che, giunti ad una altezza prestabilita dal suolo, si aprono liberando piccoli ordigni, che esplodono all’impatto con il terreno o si trasformano in mine quando vengono calpestate. Nell’ultimo mese, in Siria, sarebbe stato sganciato il 791% in più di questi ordigni rispetto alla media dei precedenti 8 mesi del 2016.

Intanto ad Aleppo sono ripresi i combattimenti dopo che a mezzanotte è scaduta la tregua umanitaria iniziata giovedì, quando i jet russi e siriani avevano fermato i loro attacchi. Lo dice l’Osservatorio siriano per i diritti umani. Nuovi raid sono stati registrati in diversi quartieri e mercati della città: gli scontri sono continuati dalla mezzanotte sino alle prime ore del mattino tra il Fronte della Conquista del Levante (ex Fronte al-Nusra) e le fazioni islamiste ribelli da un lato, le forze governative siriane dall’altra. 

La guerra in Siria con il martirio di Aleppo continua a dominare la scena internazionale. La tregua umanitaria  dichiarata dal regime di Assad e dalla Russia non ha di fatto funzionato. Mosca ha denunciato che “i corridoi umanitari destinati a far uscire i civili restano sempre bloccati dai terroristi, che li prendono di mira a colpi di arma da fuoco” e “approfittano della pausa” per preparare una controffensiva su vasta scala. Un’eventuale estensione dello stop ai combattimenti, fanno sapere ancora i russi, dipenderà dalla situazione sul campo.

Una imponente flotta russa continua a muoversi verso le coste siriane, con la probabile intenzione di supportare un’offensiva definitiva per la riconquista della città. Giovedì, si riunisce la NATO, mentre la guerra in Siria resta un tema che infiamma il dibattito per le presidenziali statunitensi. Il segretario alla Difesa Usa, Ashton Carter, ha sollecitato l’avvio di un’operazione per isolare i jihadisti dello Stato Islamico (Isis) nella loro roccaforte siriana, Raqqa, in concomitanza con l’offensiva in corso a Mosul, l’ultimo bastione dell’Isis in Iraq.

“Vogliamo vedere l’avvio il prima possibile di un’operazione di isolamento attorno a Raqqa – ha detto Carter durante la visita nel Kurdistan iracheno – stiamo lavorando con i nostri partner lì (in Siria) per farlo”. “Ci sarà una certa simultaneità di queste due operazioni”, ha poi aggiunto Carter, facendo riferimento all’offensiva in corso da sette giorni contro l’Isis a Mosul.

L’esercito del regime siriano ha ripreso anche il controllo della base militare caduta in mano a gruppi ribelli a sud di Aleppo. Lo dicono fonti governative siriane citate all’agenzia russa Ria Novosti. “L’esercito siriano ha recuperato pienamente il controllo sulla base di difesa antiaerea a sud di Aleppo“, ha affermato la fonte ufficiale, parlando di “violenti combattimenti contro i terroristi” dopo la fine della tregua umanitaria. La base è un punto strategico di accesso alla seconda città siriana.

Il ministro degli Esteri francese, Jean-Marc Ayrault, ha esortato la Comunità internazionale a “fare di tutto” per porre fine al “massacro” nella città di Aleppo. “Siamo a 150 chilometri da Aleppo e in questo momento i bombardamenti di artiglieria continua a distruggere questa città e massacrano la popolazione”, ha detto Ayrault visitando un campo profughi nella regione di Gaziantep in Turchia, dove il ministro è in visita ufficiale. “Non possiamo arrivare a un negoziato sotto le bombe – ha aggiunto Ayrault – la guerra totale non è una soluzione”.

Ayrault ha osservato che l’urgenza deve essere quella di fermare i bombardamenti e dare il via alla consegna di aiuti umanitari. Nei giorni scorsi il segretario generale uscente delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, ha dichiarato che con l’attuale situazione ad Aleppo le razioni di cibo si esauriranno entro fine mese.