Alfano a Taranto: Stato c’è e strage non resterà impunita
22 Marzo 2014
di redazione
Il ministro dell’interno Alfano non molla la presa sul caso Taranto. Dopo il regolamento di conti mafioso in cui ha perso la vita un bambino, il ministro partecipa al vertice del comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza che si è svolto in prefettura nella città pugliese, affermando che "è stato versato del sangue innocente che non può restare impunito". Un delitto "infame e da bestie", secondo il ministro, "davanti al quale lo Stato non può non trovare i colpevoli".
E ancora: "Faremo di tutto per trovare chi ha ammazzato quell’uomo, quella donna e quel bimbo", visto che gli investigatori "sono sulla strada giusta". E poi, su Twitter, scrive: "Lo Stato c’è" e sarà implacabile contro criminali infami come quelli che ammazzano anche i bambini. Nei giorni scorsi, il ministro dell’interno aveva inviato 60 tra poliziotti e carabinieri a Taranto per favorire le indagini, ma presto arriveranno altri 23 Carabinieri. Rinforzi che resteranno in zona fino a quando sarà necessario.
Tra le novità presentate dal ministro un "desk interforze" per monitorare i profili dei criminali scarcerati e una analisi dei reati condotta da un punto di vista geografico e statistico. La lotta al traffico di droga, secondo Alfano, è prioritaria: "Abbiamo capito che la pista della droga è diventato il punto più alto del business criminale", un tema sovranazionale su cui è al lavoro anche la Guardia di Finanza per "intercettare i carichi diretti sulle nostre coste".