Alfano al Pd, patto per l’Italia o il Paese si sfascia

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Alfano al Pd, patto per l’Italia o il Paese si sfascia

Alfano al Pd, patto per l’Italia o il Paese si sfascia

24 Novembre 2013

"Propongo un patto a Letta e a quella che sarà la nuova leadership del Pd", dice Angelino Alfano ospite di Massimo Giletti a l’Arena su Rai 1. Un patto fondato su cinque punti: "Cambiare la legge elettorale per restituire ai cittadini la possibilità di scegliersi i propri rappresentanti; il superamento del bicameralismo perfetto con le due Camere attuali che replicano le stesse attività; il taglio di 10 miliardi della spesa pubblica improduttiva riducendo il costo del lavoro; la riduzione del debito pubblico; la detassazione dei salari di produttività".

E’ il programma del Nuovo centrodestra, esposto in modo sintetico dal vicepremier che conferma il sostegno convinto all’esecutivo, forte della investitura ottenuta ieri a Roma da parlamentari e amministratori locali arrivati da tutta Italia all’assemblea del partito. "Se non ci siamo noi", dice Alfano, "il Governo cade". Ncd come forza di equilibrio dello spettro politico, dunque.

Da una parte perché, pur confermando che i parlamentari di Ncd voteranno contro la decadenza di Silvio Berlusconi, ingiusta, incostituzionale nella sua applicazione retroattiva ("per i suoi meriti personali e professionali Berlusconi meriterebbe di ricevere la grazia non richiesta, prevista in certe forme dal nostro ordinamento"), nello stesso tempo l’Italia non poteva essere lasciata senza Governo e senza prospettive (ma "il rapporto personale con il Cav." e quello "politico nella coalizione" proseguirà"). Dall’altra il pericolo Renzi, che se riducesse la sua battaglia ad una lotta di potere per mettere in crisi l’esecutivo si rivelerebbe solo un "vecchio politico".

Nell’ultimo scorcio di intervista, Alfano affronta altre due questioni fondamentali. La prima è la riforma della giustizia. Il vicepremier ricorda che, da ministro nel governo Berlusconi, prese una serie di provvedimenti contro la mafia e nel campo del processo civile, facendo guadagnare al Paese 40 posti nel ranking internazionale; oggi, in nome di una giustizia giusta, se Forza Italia e Berlusconi dovessero lasciare la maggioranza, "la sinistra non avrà più alibi" per ritardare ancora la riforma. Il secondo tema è il Mediterraneo, l’immigrazione. Alfano annuncia il suo incontro con il premier spagnolo Rajoy, evocando una "grande alleanza" tra i Paesi del Mediterraneo, Italia, Grecia, Spagna, Malta, Cipro.  Ne abbiamo parlato diffusamente sull’Occidentale nelle ultime settimane.

No alla rassegnazione, dunque. No all’idea che l’Italia sia un Paese che ha perso la volontà di farcela. Che il centrodestra stesso sia una forza convinta di dover per forza perdere. "La speranza è che ci siano giovani che vogliono realizzare un sogno" e che abbiano il coraggio di battersi per il bene del Paese.