Alfano: allarme carceri, cresce il sovraffollamento
14 Ottobre 2008
di redazione
Il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, ha parlato in udienza davanti alla Commissione della Camera sulla situazione delle carceri italiane.
Cresce il sovraffollamento carcerario: "In Italia sono operanti 205 strutture carcerarie capaci di ospitare 43mila 262 detenuti, che possono arrivare fino ad un massimo di 63mila 568 posti tollerabili ma solo 37mila 742 sono realmente fruibili a causa di varie inidoneità strutturali".
Da un lato, il sistema carcerario italiano è connaturato da una "patologia": nei nostri istituti ci sono più persone in attesa di giudizio che condannati con sentenza definitiva. "Nelle nostre carceri ci sono 16.179 detenuti in attesa del primo giudizio, 9.782 appellanti, 3.544 ricorrenti, 1.669 in posizione ‘mista’, mentre i condannati in via definitiva sono 24.285. Alla data del 14 agosto – spiega Alfano – i condannati in via definitiva sono quindi il 39% del totale. Un numero che è pari a 57.187 unità".
D’altro canto, secondo le cifre ufficiali, i detenuti stranieri rappresentano il 38% della popolazione carceraria, provenienti da 150 paesi ma soprattutto da Marocco, Tunisia, Albania, Romania e paesi della ex Jugoslavia. "Bisogna rendere più efficace il meccanismo delle espulsioni", ha osservato a questo proposito il Guardasigilli ed ha anche annunciato interventi di edilizia carceraria che renderebbero disponibili 4mila posti entro i prossimi 3 anni.
Il sovraffollamento è un problema che però non riguarda la popolazione carceraria femminile, in tutto 2mila 599 detenute, il 4% del totale, di cui 1.207 detenute madri.
Per questa particolare fascia di popolazione carceraria il precedente governo aveva varato in via sperimentale forme alternative alla classica detenzione per le detenute con figli fino a 3 anni, con la casa di custodia attenuata di Milano. Il governo in carica conta di realizzare a breve strutture di questo tipo anche a Roma, Firenze, Venezia e Agrigento.