Alfano: “Arresto di Giuseppe Liga altro importante risultato dello Stato”

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Alfano: “Arresto di Giuseppe Liga altro importante risultato dello Stato”

22 Marzo 2010

"Gli arresti di questa mattina sono un altro importante risultato messo a segno dallo Stato in questo periodo di lotta serrata alla criminalità organizzata". Lo afferma in una nota il ministro della Giustizia Angelino Alfano in merito all’operazione della Guardia di Finanza e della Dda di Palermo, che ha assicurato alla giustizia di quattro esponenti mafiosi, tra i quali Giuseppe Liga, ritenuto l’erede dei boss Salvatore e Sandro Lo Piccolo.

Secondo quanto è emerso dalle indagini, coordinate dai pm della Dda Marcello Viola, Anna Maria Picozzi, Gaetano Pace e Francesco Del Bene, Liga, in particolare, sarebbe stato il collettore delle estorsioni gestendo e incassando il denaro ricavato dal pizzo che continua a essere una delle principali entrate delle cosche. Liga, 60 anni, era indicato nei pizzini trovati nel covo del boss Lo Piccolo col numero 013. Insieme a lui sono finiti in cella il suo braccio destro Giovanni Angelo Mannino, accusato di associazione mafiosa e Agostino Carollo e Amedeo Sorvillo. Questi ultimi rispondono di fittizia intestazione di beni. Secondo gli inquirenti sarebbero i titolari della società Euteco, di fatto riconducibile a Liga.

"È un’ulteriore dimostrazione – continua il Guardasigilli – dell’incessante impegno della squadra Stato che porta avanti una strategia senza precedenti nella lotta a tutte le mafie. Una strategia concreta, fatta anche di norme mirate al potenziamento dell’opera investigativa della magistratura e delle forze dell’ordine". "Un plauso – conclude Alfano – ai finanzieri del nucleo speciale di Polizia valutaria di Palermo, guidati dai pm della Direzione Distrettuale Antimafia, che hanno portato a termine con successo l’operazione odierna".

Dello stesso avviso il sottosegretario all’Interno, Alfredo Mantovano. "A seguito degli arresti dei fiancheggiatori più vicini a Matteo Messina Denaro, ritenuto il capo di cosa nostra, oggi lo Stato coglie un nuovo straordinario successo nel contrasto alla mafia assicurando alla giustizia Giuseppe Liga, indicato come l’erede dei boss Salvatore e Sandro Lo Piccolo alla testa del mandamento di Natale-San Lorenzo a Palermo", afferma .

"Così – osserva Mantovano – prosegue la lotta di liberazione dei territori più esposti a infiltrazioni mafiose, grazie all’incisività della strategia di contrasto impostata dalle forze di polizia e dall’autorità giudiziaria, e dell’azione di Governo. Per l’esito dell’operazione – aggiunge – rivolgo stima e apprezzamento al Comandante Generale della Guardia di Finanza, gen. Cosimo D’Arrigo, e ai suoi uomini impegnati a Palermo".

Il nome dell’architetto Giuseppe Liga salta fuori la prima volta tra le carte che i poliziotti trovarono addosso a Salvatore Lo Piccolo il giorno del suo arresto nel covo di Giardinello il 5 novembre del 2007. Una valigetta piena di nomi e cifre. Era la contabilità del boss che annotava i nomi dei commercianti e accanto la cifra da pagare. Tra gli appunti anche la frase: "Architetto Liga 10.000". Un anno dopo, il 14 novembre del 2008, i boss mafiosi che progettano la ristrutturazione di Cosa nostra citano nuovamente il nome del professionista nel corso di un summit di mafia. Pino Scaduto, boss di Bagheria, parla con Giovanni Adelfio, Antonino Spera e Sandro Capizzi. "A Tommaso Natale chi c’è?", chiede Scaduto . Vengono fatti due nomi: "Giuseppe Lo Verde e l’architetto Liga". Capizzi ha più di una perplessità: "Neanche lo conoscono … solo il cugino di Totò Lo Piccolo ‘u biondino lo conosce bene".

Sul riconoscimento della leadership di Liga, dunque, ci sarebbe qualche problema. Ma Adelfio mette tutti a tacere: "Lo accettano". E Spera rilancia: "Se avete altri mandamenti portateli… noi interpelliamo l’architetto". Nel settembre del 2008 viene arrestato l’avvocato Marcello Trapani, legale dei Lo Piccolo. E nell’ordinanza di custodia cautelare del penalista si fa nuovamentre riferimento all’architetto. Piero Cinà, indicato come un esattore dei Lo Piccolo, nome in codice Alfa, scrive in un pizzino: "cantiere scalea: continuano a ritardare il saldo, si tratta di 110 mila euro. Ho parlato con Pippo, ma tutto tace". Pippo, secondo gli inquirenti, sarebbe l’architetto; la frase sarebbe riferita al pizzo da imporre in un cantiere per la costruzione di alcune villette a San Lorenzo. In un’intercettazione il titolare della società di costruzioni e altri interlocutori, fra cui Pippo, discutomo sulla rata del pizzo: mille euro ad appartamento. Poi, salta fuori un particolare. Marcello Trapani parla di un cantiere per la costruzione di alcune villette. Il terreno individuato è di proprietà del padre del legale; il direttore del cantiere è l’architetto Liga. Di recente si sono aggiunte anche le dichiarazioni del pentito Maurizio Spataro, il "cassiere" della cosca di Resuttana. Ed il collaboratore, senza esitazione, indica nell’architetto Liga l’uomo che comanda a San Lorenzo .