Alfano difende esecutivo. “Spallata fallita, resto al mio posto”
21 Luglio 2013
di redazione
Nell’intervista concessa al Corriere della Sera, il ministro Angelino Alfano dice che la "spallata" è fallita. Il voto di fiducia sul caso kazako "eguaglia sostanzialmente il voto di fiducia al governo". Smentisce chi, come l’Unità, scrive che ormai è iniziato il conto alla rovescia prima che il ministro ceda il passo, convinto che il giornale non equivalga alla "voce del Pd". E se è vero che la questione Shalabayeva ha provocato "tensioni fortissime", il discorso di Letta ha compattato la maggiornza. "Il suo gesto vale più di ogni mia risposta. Lo conosco da molto tempo e sono sicuro che non l’avrebbe fatto se non fosse sato intimamente convinto". Idem per il Pdl. Alfano ringrazia i compagni di partito e dice "Resteremo uniti ancor di più fino al 30 luglio perché la nostra preoccupazione per la vicenda giudiziaria è fortissima", spiegando che non vuole "neppure pensare a una condanna" di Berlusconi. Alfano offre anche nuovi dettagli sulle dimissioni di Procaccini, spiegando che è vero, il capo di gabinetto lo aveva informato delle richieste kazake e l’ambasciatore cercò di contattarlo. "Per questo ho incaricato Procaccini di occuparsi della vicenda. Dopo l’incontro mi disse che il diplomatico chiedeva collaborazione per l’arresto di un latitante. Nulla di più. Nessuno potrà mai dimostrare il contrario". L’operazione di rimpatrio di Alma e la figlia? Se avesse saputo Alfano non la "avrebbe mai avallata", aggiungendo che se invece l’avesse fatto sarebbe stato ‘coperto’ dalle autorizzazioni date dalla magistratura. In ogni caso, Alfano conferma di aver chiesto al capo della Polizia, Pansa, di riorganizzare il Dipartimento di pubblica sicurezza, entro la prossima settimana.