Alfano e Holder uniti contro il crimine transnazionale
18 Marzo 2014
Dopo Ban Ki Moon a New York, il ministro dell’Interno Alfano ieri ha incontrato a Washington l’attorney general del team Obama, Eric Holder, presso il Dipartimento di Giustizia Usa. I due si conoscono da anni, da quando Alfano era ministro della giustizia, e nel corso del tempo hanno avuto modo di rafforzare la collaborazione bilaterale tra Usa e Italia in materia di sicurezza e contrasto alla criminalità organizzata, raccogliendo importanti risultati.
Si pensi alla operazione congiunta tra FBI, giudici e forze dell’ordine che nei mesi scorsi ha smantellato un rete criminale tra Usa, Italia e America Latina. Il nome della operazione, "New Bridge", alludeva al fatto che le "famiglie" americane, come i potenti Gambino, guardano alla Ndrangheta più che ai tradizionali legami con la mafia siciliana, per avere un partner criminale globale. Agenti sotto copertura del Bureau si sono infiltrati fingendo di essere "buyer" internazionali della droga, con decine di arresti.
Il viaggio negli Usa nel nostro ministro dell’Interno si può allora sintetizzare così: lunedì, incontrando il segretario generale dell’Onu, Ban Ki Moon, Alfano ha voluto dare ancora una volta grande e risalto alla vicenda dei nostri Marò ingiustamente prigionieri in India ("non ci dimenticheremo mai di loro"), ieri, con Holder, il ministro dell’interno ha cementato un altro pezzo del muro sollevato da Italia e America per contrastare la organizizzazioni criminali transnazionali.