Alfano ha capito il rischio di un nuovo 11 Settembre europeo

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Alfano ha capito il rischio di un nuovo 11 Settembre europeo

06 Giugno 2014

I leader del mondo libero celebrano lo sbarco in Normandia e la vittoria (militare) della democrazia sul nazifascismo. Le misure di sicurezza sono ai massimi livelli ed è scattato l’allarme su un possibile nuovo 11 settembre europeo. In un contesto simile vanno lette le dichiarazioni sulla "vigilanza altissima" fatte ieri dal ministro dell’interno Alfano, "non si può escludere che ci siano dei terroristi tra i migranti che arrivano dalla Libia".

Alla notizia dell’arresto del jihadista francese che ha attaccato il museo ebraico di Bruxelles si aggiungono i rumors sulla "colonna francese" di combattenti islamisti, cresciuti nelle banlieu, reclutati dopo il brainwashing nelle carceri parigine, che hanno combattuto in Siria ed ora sono pronti a tornare a casa non certo per integrarsi. Oggi la Libia è l’imbuto in cui far convergere miliziani della internazionale jihadista, combattenti siriani, lupi solitari, da far entrare in Europa con le intenzioni bellicose che ben conosciamo. L’iniziativa militare, il ‘coup’, come l’hanno chiamato, del generale libico amico di Washington, che dice di voler marciare con i suoi uomini contro i santuari del terrore impiantati nell’Est della Libia, i movimenti di truppe americane nell’area, l’emergenza profughi dalla Siria, segnalano il rischio che corre l’Europa da una completa destabilizzazione del Nord Africa e del Medio Oriente.

Si può chiudere gli occhi, pensando che il problema per la Ue sia esclusivamente Putin, che oggi nonostante tutto sarà in Normandia e potrebbe stringere la mano al nuovo presidente ucraino. Ma i leader del mondo libero di cui sopra dovrebbero concentrarsi di più, in modo più omogeneo, e intervenire con accortezza nella polveriera libica. Sia per una ragione umanitaria, rafforzando le procedure di identificazione dei migranti e i processi di riconoscimento di profughi, richiedenti asilo e rifugiati, direttamente in Africa, sia per una esigenza concreta di sicurezza, che attiene al contrasto o perlomeno al contenimento del terrorismo di matrice islamista.