Alfano infiamma gli Studios, “In diecimila per il Nuovo Centrodestra”
08 Dicembre 2013
"Siamo in diecimila e in diecimila salutiamo le cassandre e tutti quelli che pensavano che non ce l’avremmo fatta. La chiave è la speranza nel futuro: tanti non l’hanno più e noi dobbiamo resistuirla". Lo ha detto ieri il vicepremier Angelino Alfano agli Studios De Paolis di Roma durante la Convention di Nuovo Centrodestra. La parola chiave è ancora una volta “Insieme”.
16.16. Angelino Alfano sale sul palco. "Sento di dirvi grazie per la fiducia che avete avuto e per la speranza che avete alimentato". Ricorda l’intervento alla stampa estera di qualche settimana fa. "Ero solo, quel sabato, e in tre settimane guardate cosa abbiamo messo in piedi. In venti giorni siamo già un movimento politico che milioni di italiani sono pronti a votare, un popolo di liberali e moderati, tutti coloro che non si rassegnano al declino". "Prima di compiere questa scelta, il 23 novembre ci siamo ritrovati tutti insieme a prendere in mano il nostro destino. Non credevo che saremmo stati così tanti". Ricorda i numeri di Ncd: 90 consiglieri regionali, 60 parlamentari e 7 europarlamentari, 1.200 ammnistratori locali. "Insieme abbiamo fatto questa scommessa insieme la vinceremo".
Cita il film "Ogni maledetta domenica", "l’idea che ciascuno di noi può essere chiamato a una grande impresa aiutando chi gli sta accanto e sa che un giorno chi gli sta accanto farà qualcosa per lui. Questa è una nuova squadra. Noi vinceremo con il collettivo, con la forza del nostro cuore". "Ma chi lo ha detto che la politica non ha bisogno del cuore? Quella spinta interiore che ti fa dire ‘sì, io voglio giocare la mia paritita’ viene dal cuore. Il 23 ci siamo resi conto di avere una grande squadra con grandi giocatori".
"Oggi siamo in diecimila e in diecimila salutiamo le cassandre e tutti quelli che pensavano che non ce l’avremmo fatta. La chiave è la speranza nel futuro: tanti non l’hanno più e noi dobbiamo resistuirla". Parla del logo del partito: "Giochiamo in blu, saremo quelli con la maglia blu. La nostra squadra punta allo scudetto". "Il blu è la forza serena e tranquilla di chi ha le idee chiare e un equilibrio interiore. Il blu è il colore dei sogni di Mirò, il colore pastello che tanti hanno usato per raccontare il nostro cielo e il nostro mare. Cielo e mare che portiamo nei nostri cuori come la forza di un Paese bellissimo e che vuole tornare ad essere grande". "Il simbolo: la forma del quadrato. Che evoca giustizia, dove nessuno è escluso. Anche metaforicamente dimostreremo che sapremo fare quadrato". Ncd: "N", "non è un colorante, "ma il nostro desiderio di innovare". "C", "l’Italia ha conosciuto tanti centri o centrini che spesso non si capiva dov’erano" ma c’è la "D", "la freccia segnaletica", che fa guardare verso destra. "Ecco l’insieme: la squadra, la nostra maglia blu, la nostra direzione di marcia.
"Non ci si muove in così tanti come è accaduto oggi solo per una ambizione personale, ma per l’amore. Amore di cosa? Uso una parola antrica e nobile: amore della Patria. Siamo patrioti, repubblicani, solidali. Crediamo nell’Italia e nel tricolore. I paesi sono tanti, la Patria è una. E la nostra Patria è grande perché dobbiamo ricordare l’origine di questa parola: la terra dei nostri padri. Quando ricordiamo a noi stessi il dovere della speranza dobbiamo sempre tenere a mente che questa terra che calpestiamo è quella che i nostri padri hanno coltivato e i nostri nonni hanno saputo migliorare".
"Alla fine della Guerra il nostro Paese era in macerie, pensate allo sforzo che fecero i nostri progenitori nel tirare fuori l’Italia dalla devastazione". Ringrazia il Nord Est, grande esempio della Ricostruzione. Il miracolo fatto dalla piccola e media impresa italiana. "Così la nostra Patria è diventata una potenza industriale". "L’Italia ha avuto fede nella rinascita e nella ricostruzione, ci ha creduto". "Oggi c’è una guerra finanziaria che sta devastando la economia globale e che stasera ci porta a dire: hai creduto nella politica, stai lavorando per il Paese ma quale sarà il Paese che lascerai ai tuoi figli?". Ministri e consiglieri comunali devono tenere nel proprio cuore questa domanda.
Alfano torna con la memoria al suo battesimo in politica. La sua candidatura a rappresentante di istituto negli anni Ottanta, il desiderio di battersi insieme e rispettando le istituzioni. "Se qualcuno allora mi avesse detto che avrei fondato un movimento politico non ci avrei creduto. Ma credo allora come oggi che in ogni momento della tua vita devi guardare nel tuo cuore e fare ciò che il cuore ti suggerisce come la scelta giusta". Applauso quando cita Silvio Berlusconi. La scelta del ’94: "Noi in questi venti anni non abbiamo sbagliato programma, non abbiamo sbagliato ideali, speranza, persona. Rivendichiamo la storia di questi anni, la scelta del bipolarimo, la scelta di una destra liberale". "Oggi, comune per comune, non siamo qui a farvi iscrivere o a farvi firmare una tessera, ma per chiedervi di fondare il più grande movimento del centrodestra italiano. Siete i fondatori di una nuova forza politica. Sappiate incarnare in questo tempo nuovo i nostri valori".
"Crediamo nella vita che è tale fin dal suo concepimento. La vita qualcuno la dà, qualcuno la toglie e quel qualcuno crediamo che non debba essere un giudice. Crediamo nella persona, perché sappiamo che ogni persona viene prima dello Stato. Ognuno di noi ha diritti che gli derivano dalla natura e che precedono quelli dello Stato. Crediamo nella famiglia, composta da un uomo e da una donna che si sposano e vogliono fare figli. Abbiamo grandissimo rispetto per l’affettività di chiunque e se ci sarà da intervenire per regolare dal punto di vista civile i rapporti tra le persone noi siamo disponibili a farlo, ma la famiglia per noi è uomo, donna, bambino".
Crediamo nella comunità, nella capacità della società di organizzarsi e dare il meglio di sé quando lo Stato fa un passo indietro e i nostri campanili fanno un passo avanti. Sussidiarietà è il nome più bello per definire la libertà". "La fiducia è il grande patrimonio immateriale che esalta le nostre comunità, che non si può calcolare nel Pil e che può far ripartire il Paese".
L’Occidente, spiega Alfano, è in crisi. "Una crisi che è stata provocata da tre idolatrie: quella dello Stato che vale più della persona, quella del mercato che rinuncia alla idea di una economia sociale di mercato, quella della moneta, che ha fatto dire agli europei che era sufficiente una moneta per costruire un popolo. Il nostro movimento non avrà nessuna di queste idolatire. Crediamo invece nella forza della comunità".
Il percorso. "Abbiamo scelto di non aderire a Forza Italia perché abbiamo detto no agli estremismi. Non volevamo far precipitare il nostro Paese nel buio. Se la sinistra rappresentata nel Governo avrà la forza di stipulare con noi un contratto, sapremo realizzare le riforme e nel 2015 vinceremo le elezioni". Il programma: superare il bicameralismo, una grande riforma della legge elettorale che restituisca agli elettori il diritto di scegliersi chi li rappresenta, e se ha funzionato il modello del sindaco d’Italia siamo pronti anche a ragionare su questo. Le tre grandi oppressioni, giudiziaria, fiscale, burocratica, vanno combattute e nel nostro contratto aggiungiamo la priorità del lavoro. Una emergenza che non riguarda solo il Sud".
"Vogliamo fare un taglio secco della spesa pubblica improduttiva e usarlo per abbassare le tasse sul lavoro, affinché le imprese assumano i nostri giovani. Vogliamo smantellare il sistema di regole stupide che è stato costruito, come il patto di stabilità dei comuni. I costi standard dovranno essere applicati su tutta la PA, su acquisti, appalti, affitti. Serve una profonda rivoluzione dello Stato che spazzi via ciò che non ha funzionato, come la Conferenza dei servizi diventata il luogo della complicazione". "Siamo per attribuire alle professioni italiane anche funzioni pubbliche". "Per riprendere fiato e velocità la burocrazia deve fare un passo indietro e la società civile deve fare un passo avanti".
"La vera rivoluzione liberale è nel mercato del lavoro, bisogna semplificare le regole per le assunzioni e delegare a imprenditori e lavoratori le forme di contratto di lavoro. Lunedì capiremo se il nuovo segretario del Pd era su ‘Scherzi a parte’ o faceva sul serio. E se farà sul serio noi gliene daremo atto perché si sarà dimostrato che non è più la Cgil a dominare il mercato del lavoro nel nostro Paese". "La riforma del mercato del lavoro deve essere rivoluzionaria, deve restituire il soffio etico della comunità d’impresa". "Vedremo se la sinistra italiana metterà facce nuove e pensiero nuovo: se sarà così in 12 mesi cambieremo il mercato del lavoro e dell’Italia". Le tasse. "Dobbiamo eliminare le agevolazioni inutili per togliere l’Irap, l’imposta rapina messa dalla sinistra". Alfano ricorda i risultati del governo, le detrazioni con gli ecobonus, la riduzione delle tasse sulla casa, la riforma di Equitalia.
"Crediamo nell’Europa ma non che sia immodificabile. L’Europa così com’è deve essere profondamente cambiata". Quattro funzioni: la spada, cioè la difesa comune; la moneta; la feluca, cioè gli ambasciatori europei; la frontiera. "Uno dei nostri grandi risultati è aver ottenuto che il Mediteranneo diventasse la frontiera dell’Europa". Queste quattro funzioni sono proprie della Europa e il resto deve restare nelle mani degli Stati nazionali. Sulla immigrazione: "Non possiamo accogliere tutti, perché abbiamo una enorme difficoltà per i nostri giovani ed è difficile dargli un futuro quando milioni sono pronti ad attraversare il Mediterraneo". "Occorre rispettare le leggi italiane da parte di chi entra in Italia".
E infine la giustizia e la legalità. "Siamo per una riforma che aggiusti qualcosa che ho avviato da ministro: siamo l’unico Paese dove si rischia di finire in carcere senza un processo, senza una condanna, per poi magari essere assolti. Lo dico a Renzi: se la sua indignazione per l’ingiusto arresto di Silvio Scaglia non è durata il volgere di una giornata, dalla prossima settimana riformiamo il sistema della custodia cautelare". E poi, lavoro nelle carceri e condizioni migliori di vita dei detenuti ma "costruiamone di nuove per chi deve scontare la pena". "Adesso cominceremo a costituirci in circoli territoriali, ma occhio a ndranghesti, mafiosi e camorristi, questo non è un movimento per loro. Ogni voto lo useremo contro di loro, per liberare il Sud". "La nostra generazione è cresciuta con il mito di Falcone, Borsellino, con il mito di Livatino, questa sarà la nostra grande forza".
"Immagino il nostro movimento come un luogo dove vince chi ha più bravo, chi ha più voti e ha più consenso". "Chi tiene aperto l’ufficio del partito nel fine settimana". "Il nostro modello sarà federalista non centralista". "Saremo il partito della partecipazione digitale, la vostra sede principale sarà il vostro smartphone, il vostro telefonino". "La partecipazione sarà la identità fondativa del nuovo centrodestra".
"Ci rivolgiamo a te, che sei un professionista, e vedi la sinistra che dice che le professioni devono essere smantellate. Ci rivolgiamo a te, imprenditore, che sai come rinunciare anche a una parte del tuo utile per non licenziare. Ci rivolgiamo a te, commerciante, che chiudi la saracinescha e noi sai se il giorno dopo potrai riaprirla". Agli uomini dello stato in divisa, alle forze dell’ordine e soldati italiani. Ai volontari italiani, a chi fa solidarietà ogni giorno. Alle donne che vogliono essere madri senza rinunciare a fare carriera. Alle coppie che vogliono mettere su famiglia. "Contribuite insieme a noi a fondare il nuovo grande Centrodestra italiano". Alfano conclude il suo discorso in un tripudio, uscendo nello spiazzo degli Studios, dove attendono cinquemila persone, annuncia: "I nostri candidati li sceglieremo con le Primarie".
16.07. I ministri di Ncd sul palco. Beatrice Lorenzin: "Noi ci siamo presi la responsabilità del nostro tempo e insieme vogliamo fare una sola cosa, rimettere insieme il Paese". Gaetano Quagliariello: "Noi saremo riformisti radicali. Vogliamo fare tutte le riforme, la legge elettorale ma anche le altre. Vogliamo un paese moderno dove gli imprenditori abbiano la possibilità di investire senza delocalizzare perché manca la certezza del diritto, vogliamo la riforma della giustizia. Tutto questo lo si può fare se si pensa all’Italia. Se invece si vuole mandarla nel baratro perdiamo il paese e non facciamo le riforme". Nunzia De Girolamo: "giovane, onesto e popolare. Questo è il partito che vorrei, che sappia parlare alla testa e al cuore delle persone". Maurizio Lupi esalta il simbolo del nuovo partito "Si può amare il Paese amando la propria storia ma cercando di costruire il futuro dell’Italia".
15.54. Interviene Beppe Scopelliti, presidente di Regione Calabria. "Chi ha vissuto il 2 ottobre sa che è stata una giornata di grande sofferenza e di svolta. Abbiamo fatto una scelta chiara: stare dalla parte degli italiani. Gli italiani ci hanno chiesto di dare continuità all’esperienza di Governo". Scopelliti spinge i presenti a radicare i circoli in tutta Italia, "un partito che sappia dialogare con il territorio, con autonomia di gestione, lì dove una classe dirigente rischia in proprio, investe sulle persone". E ancora: "Un partito dalle mani pulite". Secondo punto, il governo. "Governo che deve realizzare le grandi riforme, a cominciare da quella della legge elettorale per restituire la parola ai cittadini. Riforma della giustizia. Riforma della burocrazia, il vero freno allo sviluppo delle comunità". Terzo punto, il futuro. "Il Censis ha spiegato che la famiglia e la rete delle PMI sono il pilastro che ha impedito all’Italia di crollare. La nuova classe dirigente deve spiegare quale sarà la sfida dello sviluppo". "Oggi rinasce la speranza".
15.44. Intervengono Rosanna Scopelliti e Federica Chiavaroli, i parlamentari più giovani di Ncd. Scopelliti: "Il nostro presente va aiutato senza populismo, va contagiato con la nostra speranza e le nostre energie, insieme". "Abbiamo una medicina per il Paese: la enneccidina". "E’ giovane chi ha il coraggio di cambiare". Cita Mandela: "’Il coraggio non è la mancanza di paura ma la capacità di vincerla’". Lotta alle mafie, chiede la parlamentare calabrese. "Giro di vite sul monitoraggio dei beni confiscati alla criminalità". E ancora, meritocrazia. "Mai venga detto a un giovane: chi ti manda, ma piuttosto chiedergli ‘cosa sai fare’". Federica Chiavaroli racconta cosa le è accaduto nell’ultima settimana. Un amico le ha chiesto: cosa avete fatto nella Legge di Stabilità? La risposta: "Un fondo di garanzia per ricerca e sviluppo per le aziende che investono in innovazione". "Lui ieri sera mi ha telefonato e mi ha detto per la prima volta in questo settore si è fatto qualcosa di buono e che e premierà le imprese con progetti seri". "Mattone su mattone si costruisce una grande casa", spiega Chiavaroli, "questa sarà la nostra fatica".
15.30. Renato Schifani, presidente del comitato promotore dell’Assemblea Costituente di Ncd, esordisce ricordando le vittime delle nostre missioni all’estero. "Lavoro, legalità, laboriosità", spiega, "il nostro sarà il partito delle 3 elle". Schifani ricorda la sua famiglia, il dopoguerra, chiede una politica dove l’avversario non sia il nemico e che ascolti la base. "La laboriosità è essere propositivi non distruttivi". "Sono qui perché sono fermamente convinto dalla giustezza della nostra scelta. Una scelta forte ma rimarrò coerente al motto che ho trovato scritto in un centro di recupero di tossicodipendenti. Vai sempre avanti anche quando pensi che sia inutile". Un video presenta i circoli di Ncd. Lupi annuncia che il Comune di Ceglie, in Puglia, è il primo monocolore Ncd in Italia, gli amministratori locali sono ad oggi 1200. Sveva Belviso: al Comune di Roma quattro consiglieri comunali su sette del Pdl sono passati a Ncd.
15.21. "Che cosa vogliamo fare", si chiede Lupi. "La prima risposta è che vogliamo fare insieme. Ridare orgoglio e dignità a un grande Paese come l’Italia. Per noi il rispetto delle istituzioni, la difesa del nostro Paese, non sono questioni formali, sono nel nostro DNA". Si canta tutti insieme l’Inno di Mameli e poi tributo a Nelson Mandela.
15.13. Lupi racconta. Una ragazza mi ha dato un manifesto: "Senza la base non c’è altezza!".
15.00. Il ministro Nunzia De Girolamo: "Un applauso al nostro coraggio!".
14.35. Il ministro Lupi sale sul palco: "Siamo tantissimi, facciamoci un grande applauso. Il Nuovo Centrodestra nasce insieme. Non c’è una frattura tra la gente e la politica. Sono commosso dall’affetto e dal numero delle persone che hanno scelto di partecipare". Boato da campani, calabresi, pugliesi. "C’è un treno speciale dalla Lombardia con 650 persone che stanno arrivando".
14.00. Gli Studios si riempiono, l’entusiasmo è alle stelle. Sul grande video montato alle spalle del palco il nuovo logo di Ncd. Bandiere che sventolano, scorre la playlist, e l’impressione, ancora una volta, è che siano tanti, tantissimi, i sostenitori giunti dai territori.