Alfano invia ispettori alla procura di Milano

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Alfano invia ispettori alla procura di Milano

02 Aprile 2010

Il ministro della Giustizia Angelino Alfano ha deciso di inviare degli ispettori alla procura di Milano per verificare se le dichiarazioni rese ieri in un’intervista dal pm Pietro Forno siano diffamatorie.

Forno, procuratore aggiunto a capo del pool specializzato in molestie e stupri, in un’intervista a Il Giornale di ieri, si era lamentato della scarsa collaborazione del Vaticano nei casi di abusi sessuali commessi da sacerdoti.

In una nota diffusa oggi dal ministero della Giustizia, il Guardasigilli, "lette le dichiarazioni rese da Forno, che ha accusato le gerarchie ecclesiastiche di coprire i sacerdoti responsabili di gravi fatti di pedofilia, considerato il carattere potenzialmente diffamatorio di tali dichiarazioni, ha dato mandato al suo ufficio ispettivo di verificare se il dott. Forno con tale condotta abbia violato i doveri di correttezza equilibrio e riserbo". Criteri, si legge ancora nella nota, "che devono essere particolarmente osservati nella trattazione di procedimenti delicati come quelli per reati di pedofilia, reati che vanno perseguiti con estrema decisione ma evitando pericolose generalizzazioni".

La decisione di Alfano però non è stata accolta con favore dal portavoce dell’Italia dei Valori, Leoluca Orlando, che ha difeso il pm Forno elogiando il suo "coraggio di denunciare le presunte omertà sui casi di pedofilia all’interno delle gerarchie ecclesiastiche". Secondo il deputato Idv, Alfano (che ha definito ministro "dell’Ingiustizia") si dovrebbe vergognare. "Con questa ispezione – ha detto Orlando – sembra voler intimidire i magistrati che lavorano per difendere i bambini dagli orchi, solo perché sarebbero coinvolti alti prelati e sacerdoti". Il portavoce ha poi invitato il Guardasigilli a considerare le dimissioni.

Ma il vicepresidente della Camera Maurizio Lupi (Pdl) non la pensa allo stesso modo. Infatti, secondo Lupi, il ministro della Giustizia ha fatto bene a mandare gli ispettori a Milano. "Non c’è alcuna volontà di coprire o insabbiare – ha detto il vicepresidente – quelli che il Papa definisce con durezza atti peccaminosi e criminali. È ora di smetterla con questi attacchi strumentali che, colpendo la Chiesa, minano le basi stesse della nostra società".