Alfano presidente di Ncd: “Ci siamo ripresi la speranza del futuro”
13 Aprile 2014
La Costituente nomina Alfano presidente del Nuovo Centrodestra e Alfano tiene un discorso appassionato che tira le fila della tre giorni di Ncd alla nuova Fiera di Roma. Il presidente ringrazia i ragazzi e le ragazze, i volontari e le volontarie che hanno permesso di realizzare una grande manifestazione interamente finanziata dai suoi militanti: "Il nostro è un movimento politico che ha zero euro di contributi statali: tutto il costo della nostra manifestazione è stato sostenuto dai contributi dei volontari".
Nella Domenica delle Palme, il presidente di Ncd porta in mano un ramoscello di ulivo. In tre giorni di Assemblea, dice il Presidente, non c’è stato "nessun atto di odio, nessun atto di acrimonia, nessuna parola violenta, solo proposte per un movimento politico che vuole pensare ed agire in positivo". E’ una nuova Italia, delle "donne di Calabria che hanno vinto importanti cattedre all’estero ma hanno scelto di tornare nel nostro Sud", dei "ragazzi e delle ragazze che fanno girare i taxi di New York con una loro scoperta", delle "storie di coraggio e di impegno" che sono alla base del talento italiano. Storie di innovazione, di chi è stato capace di esportare all’estero il made in Italy, "la nostra grande speranza al tempo della crisi".
"C’è una nuova Italia", sottolinea Alfano, "c’è un nuovo centrodestra, una Italia e un centrodestra che si sono ripresi la speranza del futuro, si sono ripresi il diritto di sognare, di guardare a un giorno migliore che non è lontano", ecco perché, "serve una nuova forza politica alternativa alla sinistra". Secondo Alfano, "il vecchio centrodestra ha parole d’ordine logorate dal tempo e da obiettivi non realizzati", ma il problema è anche un altro: con la sua "demonizzazione nei nostri confronti" il vecchio centrodestra rischia di consegnarci un "nuovo bipolarimo tra la sinistra e Grillo". Gli italiani, allora, possono votare la protesta, cioè Grillo, possono votare la sinistra, possono votare la nostalgia, cioè Forza Italia, oppure "possono votare il futuro, cioè noi, il Nuovo Centrodestra".
E cosa vuol dire votare Ncd? "Liberare le energie, togliere ai giovani le catene" che imprigionano la loro voglia di fare, significa rivolgersi a loro dicendo: "tu sei un cittadino libero di uno Stato libero, se vuoi realizzare il tuo sogno non ci sarà un burocrate a fermarti", non ci sarà una banca che non concederà finanziamenti per una buona idea o per fare un mutuo per comprare casa dove vivere con la persona che ami. Vuol dire "liberare le energie morali delle donne e degli uomini in divisa che si battono per rendere più sicure le nostre città", perché ancora ieri, a Roma, "le forze dell’ordine e della polizia hanno difeso la Capitale dall’ennesimo tentativo di saccheggio". "Non accettiamo che le nostre città vengano saccheggiate con la scusa della lotta contro l’austerity".
E ancora, non bisogna avere il timore di combattere battaglie politiche che la sinistra si è sempre intestata: "Non è di sinistra dire che una delle nostre priorità assolute sarà trovare regole per una conciliazione del tempo tra lavoro e famiglie nella vita delle donne," non è di sinistra battersi come ha fatto Alfano per avere "una legge sullo stalking e contro la violenza di genere", non è di sinistra parlare dei giovani universitari italiani, della innovazione e della ricerca. "Dobbiamo smontare dei cataloghi per cui c’è un elenco di cose di destra e un elenco di cose di sinistra", "dobbiamo smontare una idea, soprattutto: la lotta contro le mafie non è di sinistra, siamo noi che abbiamo approvato le più grandi leggi di contrastro alla criminalità organizzata. Diciano ai mafiosi," avverte Alfano, "non votate per noi, perché ogni voto che darete a noi sarà speso contro di voi".
Insomma, Ncd è un partito che non rottama ma vuole costruire una Italia nuova. Ncd sarà "la matricola, l’esordiente, la rivelazione delle prossime elezioni europee, forte di un programma di ricostruzione del nostro Paese, forti di una idea di amore per l’Italia che nulla lascia alla rassegnazione". "Oggi", dice Alfano, "restituiamo a noi stessi il senso di una parola: #osiamo", "siamo l’unico movimento politico che unisce", "un movimento verso cui altre forze politiche si stanno avvicinando e verso cui a nostra volta ci avviciniamo perché solo chi ha una identità fragile ed è insicuro ha paura di un contatto e di un avvicinamento"; chi ha le idee chiare "non ha perplessità" sulla fondazione di "una nuova grande area dei moderati italiani.
Con un programma chiaro: no alla patrimoniale, no alla sinistra di Vendola al Governo, no alle tasse sui Bot e sul risparmo degli italiani; no a chi attacca il valore della famiglia, della vita umana, a chi mette in discussione il patrimonio degli italiani, la casa, no a chi mette freni e vincoli alle imprese, no alla Legge Fornero, no a chi vuole indebolire il decreto sul lavoro del governo. "Il nostro avversario è il sotterraneo e sempre latente partito della spesa pubblica, noi siamo a favore dei tagli alla spesa pubblica improduttiva che serviranno a finanziare la riduzione delle tasse, il nostro avversario è il partito dei sindaci della sinistra che ritiene che non ci sia nulla da tagliare nelle public utilities usate per fare assunzioni senza concorsi". Le municipalizzate, "molto public e poco utilities, se ce ne sono mille per ottomila comuni vuol dire che si sta esagerando".
La conclusione: l’Europa. Le europee saranno il banco di prova di Ncd. Osservatori e concorrenti "ci guardano con grande sospetto, con ostilità, con acrimonia", "tentano di non farci apparire sui grandi giornali e in tv", ma "centoventimila italiani hanno dato il proprio nome per entrare nel nostro partito, abbiamo già 12mila circoli, 4mila amministratori locali, 400 sindaci, abbiamo avuto la sensazione che milioni di italiani credessero in noi e così abbiamo avuto la forza e il coraggio di bruciare i vascelli dietro le nostre spalle e di alzare una vela con una grande missione: solcare il mare incerto della politica italiana". Siamo persone libere che stanno aprendo la strada a una grande forza dei moderati italiani, "è una strada difficile ma la percorreremo", forti nella "nostra fede dell’Italia e del nostro futuro".