Alfie è stabile ma lo vogliono morto. Intanto si tenta il ricorso ad un giudice italiano

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Alfie è stabile ma lo vogliono morto. Intanto si tenta il ricorso ad un giudice italiano

25 Aprile 2018

Alfie Evans deve restare in Inghilterra. Lo ha deciso in serata la Corte che ha così respinto anche il ricorso con cui i genitori Kate e Thomas chiedevano l’immediato trasferimento del piccolo all’ospedale Bambino Gesù di Roma

All’udienza non erano presenti i genitori, che hanno preferito restare in ospedale accanto al figlioletto che, ormai, respira da solo, senza l’aiuto di alcun ventilatore meccanico, da 48 ore. In aula era invece presente un rappresentante dell’ambasciata italiana a Londra. Ai tre giudici della corte il team legale degli Evans ha fatto presente che il bimbo ha bisogno di “un intervento immediato” e “non di un miracolo, ma di una cura palliativa”. L’avvocato Paul Diamond, che difende gli interessi della coppia, ha inoltre più volte sottolineato che un aereo ambulanza era già pronto per portare in Italia il piccolo, “su richiesta del Papa”.

Le argomentazioni non hanno convinto i giudici, ed è toccato a uno di loro, Andrew McFarlane, sottolineare, da un lato, la “tenacia” del padre di Alfie e, dall’altro, annunciare la decisione finale: il bambino resta all’Alder Hey Hospital di Liverpool. 

Alfie, intanto, lotta per restare in vita. Papà Thomas racconta che, da quando gli sono stati staccati i macchinari che lo aiutavano a respirare, il bimbo non è stato sottoposto ad alcun esame né ad alcuna visita. Ai medici non interessa, loro semplicemente “lo lasciano morire”. “E’ disgustoso come viene trattato – dice – anche un animale sarebbe stato trattato meglio”.  

Il “piccolo guerriero” viene adesso sostenuto con latte, acqua e ossigeno: “Fa quel che può – spiega suo padre – ma la cosa importante è che non soffre né ha dolore”. Nessuno sa quanto potrà sopravvivere. Intanto Kate e Thomas si preparano ad affrontare un’altra lunga notte accanto al piccolo praticandogli la respirazione bocca a bocca ogni volta che le sue labbra diventano viola.

Ma nessuno si vuole arrendere: “Nonostante il netto ed evidente cambiamento delle circostanze, dopo che il piccolo Alfie Evans ha resistito senza ventilazione artificiale, senza nutrizione e ventilazione, nonostante sia stato fatto presente in un nuovo appello a nome della madre il suo diritto di circolazione come cittadino italiano, la Corte si ostina a voler continuare la procedura di soppressione del piccolo Alfie. Se la corte avesse deciso in favore della famiglia, Alfie questa sera stessa sarebbe stato in Italia” si legge nel comunicato diffuso da Steadfast Onlus dove si annuncia che è stato proposto ai genitori di Alfie “la possibilità di fare un ricorso urgente da presentare al giudice italiano“.