Alitalia al sicuro per 12 mesi. Ma Veltroni torna all’attacco del Cav.
29 Maggio 2008
di redazione
Il prestito-ponte di 300 milioni per Alitalia e la sua utilizzazione temporanea a patrimonio a «rappresentano la volontà del governo di voler salvaguardare per i prossimi dodici mesi la continuità aziendale di Alitalia», evitando così per un anno la liquidazione della compagnia. Lo indica il governo nella Relazione Tecnica che accompagna il decreto fiscale.
L’obiettivo viene perseguito, si aggiunge nella relazione, provvedendo a fornire alla compagnia «i mezzi finanziari e patrimoniali necessari a verificare le possibili soluzioni alternative per il risanamento della società ed escludendo, sempre in tale lasso temporale, ogni ricorso ad ipotesi di liquidazione o di applicazione di procedure concorsuali».
Con il decreto fiscale, si ricorda nella relazione tecnica, l’erogazione di 300 milioni avviene a titolo di «trasferimento in conto capitale (apporto al capitale sociale per ripiano perdite) con pari effetto sull’indebitamento netto della pubblica amministrazione per l’anno 2008».
Veltroni intanto è tornato all’attacco. "Il nostro è un allarme elevatissimo e la richiesta che al più presto ci sia in parlamento una informativa esaustiva su Alitalia". Il segretario del Pd è tornato ad incalzare il governo sul destino della compagnia di bandiera chedendo spiegazioni in parlamento. "Sono diverse settimane – sostiene il segretario del Pd – che poniamo il problema e lo poniamo ancora oggi con un grandissimo livello di allarme e di preoccupazione crescente". Veltroni ha mostrato dichiarazioni e pagine di giornali in cui Berlusconi annunciava cordate italiane per l’acquisto di Alitalia. "Dov’è questa cordata? – ha chiesto il leader del Pd – E che cos’è questa cordata: imprenditori italiani di vari settori? Qual è il partner industriale? Con quale procedura si sta pensando di vendere? Tutti quesiti che dal 1 marzo restano non affrontati".