Alitalia, al via i tagli: risparmi per 160 milioni

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Alitalia, al via i tagli: risparmi per 160 milioni

24 Gennaio 2017

Il cda di Alitalia ieri è stato messo di fronte a un pacchetto di economie “già identificato in almeno 160 milioni nel 2017”, prima dei tagli al personale, di cui per ora non si parla. Si tratta soprattutto di rinegoziazioni. A partire dai leasing degli aerei, che secondo la stessa azienda sono fuori mercato del 10-15%; e poi le tariffe aeroportuali in molti scali, e una gran mole di acquisti, per i quali i fornitori già sono in allarme. Bella cifra 160 milioni, però attenzione: si tratta di “risparmi individuati”, non già contrattualizzati. Fanno cioè ancora parte degli auspici.

Il consiglio “ha preso atto che le performance finanziarie del primo trimestre 2017 sono in linea con le previsioni del piano”. Le stime dicono che nel 2017 Alitalia perderà 400-500 milioni, e il primo trimestre è la stagione più bassa. Pertanto le perdite dovrebbero essere superiori ai 100 milioni.

“L’Amministratore Delegato ha informato il CdA del piano già avviato con una drastica riduzione dei costi che prevede un risparmio, non relativo al costo del personale, già identificato e quantificato in almeno 160 milioni di Euro per 2017. Il Consiglio ha poi preso atto che le performance finanziarie del primo trimestre 2017 sono in linea con le previsioni del piano”, si legge nel comunicato. Il Consiglio di Amministrazione e i soci hanno infine confermato all’unanimità il loro pieno impegno a sostenere il management nel raggiungimento degli obiettivi previsti nel piano di rilancio.

La convocazione serviva anche per formalizzare la nomina dei nuovi advisor indipendenti per il piano industriale che saranno Roland Berger e Kpmg quali consulenti esterni , che andranno ad affiancare Lazard. Entrambi hanno già iniziato a lavorare per dare una valutazione indipendente sul piano di rilancio preparato dall’ad e dal management della compagnia. Servirà mezzo miliardo di euro, risorse chieste a Etihad e alle banche finanziatrici, Unicredit, Mps e Intesa.