Alitalia, Bianchi: Da Air France diktat

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Alitalia, Bianchi: Da Air France diktat

18 Marzo 2008

Al ministro dei Trasporti, Alessandro
Bianchi, quella di Air France “più che un’offerta” sembra “un diktat pieno di clausole vessatorie, al punto che oltre ad
essere inaccettabile lascia anche dubbi sulle reali intenzioni
finali”.

Il ministro rileva, poi, “che la valutazione odierna è di
10 centesimi per azione, ben diversa da quella di 35 centesimi
dell’offerta non vincolante, che era stata una delle motivazioni
principali per scegliere l’offerta di Air France-Klm rispetto a
quella di AP Holding. Poichè ho sempre pensato che sarebbe
stato opportuno tenere aperte le due offerte contemporaneamente
– osserva Bianchi – trovo conferma della correttezza di quella
linea che, purtroppo, non è stata praticata”.

Quanto alle implicazioni sull’offerta di trasporto aereo nel
nostro Paese “non vi sono dubbi sulle forti penalizzazioni che
ne deriverebbero sia per la qualità dei servizi ai passeggeri
che per la mobilità delle merci – rileva il ministro – Per
queste ultime, in particolare, è prevista la definitiva
chiusura entro tre anni del settore cargo, con evidenti
contraccolpi soprattutto per l’imprenditoria del nord”.

Infine, per quanto riguarda i livelli occupazionali, “non
può sfuggire che ai 1.600 esuberi direttamente richiesti –
aggiunge Bianchi – si dovranno sommare quelli dei settori che
rimarranno fuori dal perimetro di AZ Service, quelli del cargo
nonchè quelli conseguenti al ridimensionamento di Malpensa”.

In conclusione “poiché l’obiettivo primario resta quello
non solo di evitare il fallimento di Alitalia ma di rilanciarne
il ruolo e l’immagine come Compagnia di riferimento del Paese,
credo si debba lavorare sia per chiedere di modificare in modo
significativo l’offerta di AF, sia per acquisire nuove e più
costruttive offerte da parte di altri operatori”.