Alitalia, Calenda si riallinea a Renzi: “Shock far fallire l’azienda dalla mattina alla sera”
01 Maggio 2017
“Renzi ha detto una cosa giusta, è allucinante punire i lavoratori per il no. Io aggiungo che sarebbe immorale”. Il ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda torna sul caso Alitalia e lo fa strizzando l’occhio a Renzi che nei momenti immediatamente successivi alla vittoria del no al referendum Alitalia aveva criticato la posizione del governo , in particolare dello stesso Calenda , che aveva subito escluso la nazionalizzazione dell’azienda, lasciando intendere che anche il fallimento poteva essere una soluzione sul tavolo.
Per cui, il ministro, in un’intervista a SkyTg24, proprio per “riallinearsi” alla posizione del neo segretario Dem ha precisato: “Non si può far fallire Alitalia dalla mattina alla sera perché non avremmo più collegamenti aerei per una parte significativa del Paese. Tutto questo sarebbe uno shock per il Pil molto superiore allo scenario cui stiamo guardando, cioè un breve periodo di 6 mesi coperto da un prestito ponte del Governo”. Per poi rilanciare e aprire prospettive: “Io spero che chi arrivi compri non lo spezzatino ma l’insieme dell’azienda, ma lo farà chiedendo delle condizioni” perché “non possiamo pensare che chiunque arrivi considererà normale continuare a perdere dei soldi. Comunque ci saranno delle manovre di ristrutturazione”.
Tradotto: una soluzione la dobbiamo trovare. Possibilmente insieme a Renzi. Non a caso Calenda ha sottolineato come la proposta che Renzi avanzerà su Alitalia “sarà la benvenuta e la valuteremo”. Anche perché, forte della riconferma alle primarie Pd, l’ex premier potrebbe sempre usare il mancato accordo sulla vicenda Alitalia come il casus belli in grado di far terminare in anticipo la legislatura e coronare così il suo sogno nel cassetto: andare al più presto alle urne. Gentiloni è avvisato.