Alitalia. I piloti annunciano: “Iniziate le procedure per serie di scioperi”

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Alitalia. I piloti annunciano: “Iniziate le procedure per serie di scioperi”

03 Febbraio 2009

Anpac e Up hanno dato inizio alle procedure per la dichiarazione del primo di una serie di scioperi dei piloti di Alitalia-Cai che saranno calendarizzati nel rispetto delle norme a partire dal mese di marzo 2009.

Le due associazioni, che rappresentano la quasi totalità dei piloti della nuova compagnia guidata dall’Ad Rocco Sabelli e che non hanno condiviso e sottoscritto gli ultimi accordi sindacali antecedenti la partenza della nuova Alitalia, denunciano il fatto che la compagnia "non rispetta accordo quadro di Palazzo Chigi e non ha rispettato i criteri di assunzione".

Anpac e Up evidenziano il ricorso allo strumento dello sciopero che "sarà solo ed esclusivamente addebitabile all’incomprensibile atteggiamento di estrema rigidità e indisponibilità al confronto del top management di Alitalia-Cai". La categoria dei piloti "è ormai da molte settimane alla ricerca di un dialogo costruttivo con Alitalia-Cai teso a riportare un clima sereno all’interno dell’azienda".

Purtroppo, spiegano Anpac e Up, "tutte le aperture ed i tentativi di riprendere il confronto sono stati rifiutati dal management della compagnia e questo, unito all’applicazione distorta e gratuitamente punitiva degli accordi contrattuali, sta generando un clima interno invivibile ed un crescente senso di sfiducia dei piloti verso l’azienda".

Purtroppo questo clima "viene chiaramente percepito in modo negativo anche dalla clientela che, sempre più numerosa, sta abbandonando gli aerei Cai, sia Alitalia che Airone; il coefficiente di riempimento degli aeromobili, punto centrale e qualificante del Piano Industriale Cai, è infatti in caduta libera e si attesta ora intorno al 39%".

Con queste performance industriali e questa percezione di generale inaffidabilità della compagnia, anche se tutti i dipendenti lavorassero senza percepire lo stipendio, "i conti dell’azienda rimarrebbero, come oggi già sono, in rosso. A nulla quindi risultano a oggi serviti i pesantissimi tagli del personale, sia di volo che di terra, e l’azzeramento dei contratti di lavoro e delle tutele sociali imposte da CAI durante la fase di acquisizione di Alitalia".